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Rafa Nadal: “ Chi mi accusa sta male con se stesso”

Rafa è a Roma ed ha ricominciato ad allenarsi. Con quale spirito il manacorense affronta uno dei tornei che gli ha dato alcune tra le più grandi gioie della carriera?  Lo spagnolo lo racconta a El Mundo, tornando anche su alcuni temi a lui cari.

” Ansia in campo, addio”

“Ad inizio 2015 l’ho notato mentre mi allenavo. Quel che è certo è che stavo giocando davvero male. Quando ti alleni o giochi male in competizione, senti ansia, la mancanza di controllo delle emozioni. Succede. Ora quando mi alleno bene normalmente mi alleno bene, ma se in competizione questi problemi persistono allora qualcosa non va. Nella mia vita non mi è mai praticamente successo che mi allenassi bene e giocassi male in competizione, specialmente non avendo il controllo di me stesso in campo.Ho sempre pensato che le cose sarebbero cambiate e che sarebbero andate meglio”. Ed in effetti è andata proprio così. Eppure , il 2015 non è stato il momento peggiore per Rafa, stando a quanto detto da zio Toni:” Quando nel 2012 è stato costretto a saltare metà stagione, non potevamo allenarci. Ad un certo punto dico a Carlos Costa ( manager di Rafa), iscriviamoci a Vina del Mar, così abbiamo l’impegno di giocare. Non poteva quasi correre né abbassarsi e quindi doveva giocare alto. A partire da questo momento le cose cominciano ad andare bene seppur con molta difficoltà. Questo è il massimo merito di Rafael per quello che ha fatto dopo aver avuto tante difficoltà”.

” Chi mi accusa di doping ha problemi con sè stesso”

“Quando una persona fa questi commenti gratuiti e falsi senza alcun tipo di informazione, allora arriva un momento dove devi fermarti e lottare per quello per cui hai lavorato durante tutta la tua vita, ovvero realizzare il tuo sogno che era diventare diventare tennista professionista. Normalmente le persone accusano senza alcuna informazione perché hanno problemi personali, di infelicità con se stessi. Quando sei soddisfatto con te stesso, non hai bisogno di guardare gli altri. Dal punto di vista tecnico, forse questo è dovuto al mio modo di lottare su ogni punto e per via del mio gioco”. Nadal reagisce dunque in modo veemente alle illazioni che lo coinvolgono. Non più passivo , ma pronto a lottare per  non vedere macchiata la propria storia sportiva dalla più infamante delle accuse.

 

” Avere colleghi tanto forti ti obbliga a migliorare”

Nole ha affermato che Rafa lo ha fatto diventare un giocatore migliore. E Rafael ha sentito lo stesso bisogno di migliorarsi?”Penso che siamo stati costretti ad essere molto costanti, a perdere molto poche partite per essere al top. E quando vedi giocatori ad un livello molto alto, sai che non hai mai fatto abbastanza. Sei costretto a migliorare e a fare del tuo meglio in ogni allenamento”.

” Alcuni giovani hanno immense potenzialità”

Quale tennis nel futuro? A quando il ricambio generazionale?Il salto di qualità per molti tra loro stenta ad arrivare. Secondo Rafa:  ” Ciò potrebbe essere dovuto a due cose : o la prossima generazione non è abbastanza costante e non ha avuto il livello per stare al passo con noi o abbiamo avuto noi un alto ritmo e loro non sono stati in grado di raggiungerlo. Oggi le cose sono cambiate un po’, i giocatori maturano un po’ più tardi. È vero che c’è un buco generazionale, ma ora c’è una nuova generazione di alto livello. Mi sembra che Thiem abbia un grande potenziale, specie sulla terra; entro 4-5 anni è un candidato per vincere il Roland Garros. E penso che Kyrgios e Zverev abbiano un potenziale incredibile” . Quale tennis esprimeranno, però, è cosa ancor tutta da vedere. “Credo che sulla terra si giochi, ma sul rapido è un’altra storia. Il servizio e la risposta hanno un’importanza enorme oggi. La tendenza è giocare pensando di meno, la tattica non caratterizza più le partite. Chi colpisce meglio, chi ha la capacità di colpire più palle vince. E non si ha la possibilità di avere una strategia o qualcosa”.

Se questo sia un bene o meno per il tennis , lo sapremo quando la generazione dei fenomeni avrà lasciato. Per ora, il pensiero del loro addio ai campi reca con  sè soltanto un grande carico di interrogativi.

Piera Camerlingo

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