Rafael Nadal: “Le nuove palline sono pericolose per le spalle”

Rafael Nadal dovrà difendere il proprio titolo al Roland Garros in condizioni diverse da qualunque altra edizione. Infatti, si giocherà in autunno, con pochissimo pubblico e con piogge e temperature tipiche del periodo. Nonostante tutto questo, lo spagnolo punta a vincere il proprio ventesimo slam.

In conferenza stampa, Nadal ha parlato di tutto quello che ruota attorno al torneo parigino. Uno dei temi maggiormente affrontati è stato quello del cambio della marca delle palline dalle tipiche Babolat alle attuali Wilson. In molti, infatti, hanno fatto notare come siano palle molto più lente delle precedenti e quindi più facili da domare per i giocatori che si affidano a colpi piatti, mentre tendono a penalizzare quelli che giocano con più spin.

Il commento di Nadal non si è fatto attendere: “Queste non sono palle per giocare su terra battuta. L’organizzazione del torneo dovrebbe tenere d’occhio come si evolve questa scelta per le edizioni future, perché potrebbero danneggiare le spalle dei giocatori. Mi sono allenato con queste palle a Maiorca e già allora erano pesanti, provate a immaginare come saranno ora: è come colpire una pietra. E’ una palla pesante, a cui è difficile dare effetto ed è più difficile vincere i punti. Ad ogni modo, vedrò di farlo il meglio possibile”.

“Bisogna adattare il proprio gioco ad ogni condizione. Ovviamente bisogna stare attenti a quelle palle e dosare gli allenamenti per evitare di farsi male. Ci vorrà del tempo per adattarsi, ma rimango positivo anche se le condizioni non sono ottimali per me”.

L’altro argomento di dibattito è stato il clima con cui si giocherà il torneo, decisamente diverso da quello di maggio o giugno a cui si è abituati a Parigi: “Le condizioni sono molto dure ed è freddissimo. Oggi ci sono 9 gradi e questa è una temperatura estrema per giocare un torneo all’aperto. Tuttavia, non ho cattive sensazioni: il mio unico obiettivo è essere pronto per lunedì”.

L’intervista si è conclusa parlando delle condizioni particolari, a dir poco, in cui è immerso il circuito al momento: “Non sono condizioni ottimali, a nessuno piace giocare così. L’unica cosa che mi sento di dire, però, è di ringraziare lo U.S. Open, il Roland Garros, Roma perché si stanno impegnando molto per organizzare questi grandi eventi, anche se sanno che perderanno molti soldi. E’ una cosa molto bella, perché ora è un momento difficile per il circuito e stiamo facendo tutti la stessa cosa: lavorare per tornare alla normalità“, conclude lo spagnolo.

Fonte: puntodebreak.com

Jonathan Zucchetti

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