Rafael Nadal parla delle condizioni di gioco a Toronto e agli US Open

Il tennista spagnolo Rafael Nadal è apparso ieri davanti ai media nel famoso Media Day, dove i grandi campioni analizzano le loro sensazioni prima dell’inizio del torneo. L’attuale numero uno al mondo è il grande favorito per la vittoria finale, in un torneo che lo ha visto uscire vincitore per ben tre volte. In due occasioni la Rogers Cup si giocava a Montrèal, la prima volta nel 2005 quando Nadal sconfisse in finale André Agassi e la seconda nel 2013, anno in cui dovette superare Milos Raonic per aggiudicarsi il torneo. Nel 2008, invece, il Master 1000 canadese si è giocato a Toronto e Nadal è riuscito ad imporsi in finale sul tedesco Nicolas Kiefer. Il giocatore spagnolo ha parlato della semifinale persa poche settimane fa a Wimbledon contro Nole Djokovic: “La partita appartiene al passato, quindi non c’è più  molto di cui parlare a riguardo. Ero in una condizione grazie alla quale avrei anche potuto vincere il torneo. Ho avuto buone possibilità di vincere e giocarmi le mie chance in finale contro Anderson, ma credo che la vittoria di Djokovic sia stata meritata”. Il campione uscente degli US Open ha minimizzato i risultati che potrebbero verificarsi a Toronto o Cincinnati, come ha dimostrato l’anno scorso, quando dopo aver fallito nel raggiungere i buoni risultati in questi Masters 1000, è riuscito a trionfare a New York: “Penso a quello che possa accadere qui o a Cincinnati e non credo che avrà un grande impatto sugli US Open, naturalmente, i buoni risultati sono sempre utili per la fiducia, ma le condizioni qui sono totalmente diverse da quelle che troverò il mese prossimo a Flushing Meadows. So per esperienza che se gioco bene qui e a Cincinnati sarà poi più facile giocare bene agli US Open, ma non si tratta di qualcosa di decisivo, non ho giocato molto bene qui l’anno scorso ma ho comunque fatto un ottimo torneo nel Grande Slam. Nel 2005 sono riuscito a vincere qui e ho perso nel terzo turno degli US Open, se vinci e giochi bene in questi due eventi, hai maggiore sicurezza per essere maggiormente motivato, ma se li perdi non importa, come ho detto prima, le condizioni sono completamente diverse”.

Marco Bevilacqua

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