Roland Garros, sarà battaglia tra Djokovic e Nadal

Ebbene sì, ci siamo. La seconda settimana del torneo più importante su terra battuta è ufficialmente cominciata. Avremo l’opportunità e la fortuna di vedere,, due quarti di finale che hanno una poesia e una storia intrinseca degna di un poema epico cavalleresco.
Da una parte, i due svizzeri, amici fuori, acerrimi rivali dentro al rettangolo rosso, dall’altra, il quarto di finale che tutto il mondo tennistico sta aspettando: lo scontro tra il padrone di casa, con un Palmarés di nove coppe alzate al cielo in dieci anni, Rafael Nadal e l’attuale numero uno del mondo che sta stupendo tutti per il tennis giocato da un anno a questa parte e l’invidiabile score di 38 vittorie e sole 2 sconfitte in stagione, Novak Djokovic.
Rafael-Nadal-vs-Novak-Djokovic-Final-Roland-Garros-2014
Possiamo solo supporre clima che si respirerà sugli spalti. Per un quarto di finale anormale, ci si immagina un pubblico diverso ma sopratutto un incontro che è tutto tranne che già scritto. I due contendenti si troveranno negli spogliatoi avvolti nella concentrazione più assoluta. Fuori, un’arena spagnoleggiantemente francese saprà regalare soddisfazione a chiunque sia un vero amante del tennis. Al Roland Garros, è ovvio, Rafa Nadal è il numero uno, nonostante la classifica odierna e il suo precario stato di forma (fisica e mentale ndr.).  Il torero di Mallorca si presenterà davanti al suo pubblico con il suo drappo rosso e la bandiera spagnola stampata sul cuore, in testa, solo la vittoria.
Calpesterà la sua superficie, ancora una volta, per battere chiunque gli si parerà davanti. Tutti i tori che lo hanno sfidato, a parte uno di una razza svedese rarissima, sono stati abbattuti su quel campo, indipendentemente dall’animale, il maiorchino, dopo dieci anni, è ancora qua per mostrare la sua mostruosa carta d’identità, sopra la quale è scritto un sontuoso 92% di vittorie su terra rossa e un favorevole “53,49%” di vittorie contro Djokovic, che si vanno ad alzare mostruosamente se vediamo l’impietoso 14-5 sulla superficie di casa.

Arriverà il momento nel quale il torero si sposterà nella parte in ombra dell’arena e attenda l’annuncio dello speaker che introdurrà al pubblico il prossimo avversario: il grande favorito serbo che pare non possa essere essere sconfitto durante il torneo parigino. Le lance della gabbia faranno fatica a tenere la bestia, i cardini tremeranno e cigoleranno per cercare di non farlo uscire, il tutto condito dai suoi spaventosi grugniti, fino a quando la gabbia non si aprirà e rivelerà al pubblico la vera potenza di questo esemplare, pronto a vendicare la sconfitta in finale dello scorso anno.
Lo speaker annuncerà, come da tradizione spagnola: “con el permiso de la autoridad y si el tiempo lo permite” e la corrida del quarto di finale parigino avrà ufficialmente inizio. Sarà uno scontro violento. Non ha importanza se il torero non è in forma come gli anni passati, non importa se Djokovic ha mostrato qualche piccolo acciacco, già superato, e qualche cenno di cedimento mentale. Il loro sudore sarà il nostro spettacolo. Chi la spunterà?

Di A. Venturotti

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