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Renzo Furlan, da Tirrenia a Belgrado

Poco più di 20 anni fa, Renzo Furlan era uno dei tennisti italiani di maggior rilievo. Il giocatore di Conegliano vanta un best ranking al numero 19 della classifica ATP, i quarti di finale al Roland Garros nel 1995, ma soprattutto i due titoli vinti nel 1994.
Il primo torneo vinto coincide anche con il suo ricordo più bello, come ha recentemente dichiarato in una intervista per SpazioTennis con una splendida rimonta in finale su Michael Chang a San José, sul cemento indoor californiano.

Dopo essersi ritirato nel 2004, ha subito iniziato a lavorare per il centro federale di Tirrenia fino al 2010, quando ha deciso di staccarsi dalla Federazione Italiana per diventare coach privato di Jasmine Paolini, che segue tuttora.
Nel 2015, Renzo Furlan è stato contattato dal manager di Novak Djokovic, che essendo a conoscenza del suo ottimo lavoro ha proposto all’azzurro di gestire i giocatori serbi tra i 12 e i 20 anni.
Avendo lavorato sia con la FIT che con la Federazione Serba, Furlan ha potuto constatare che le differenze per quanto riguarda il tipo di lavoro sono ben poche. La differenza principale consiste nella posizione geografica: mentre tutti i giocatori serbi si dirigono a Belgrado, in Italia l’attività è ben distribuita anche in altre città oltre Tirrenia.

Molto spesso si sente dire che i giovani tennisti italiano abbiano poca fame di vittoria, e se un esperto del settore come Renzo Furlan smentisce, c’è da fidarsi. Dunque no, i giovani italiani hanno la stessa fame ma hanno una grande cultura sportiva e un fisico che li aiuta maggiormente.
A proposito di giovani italiani, l’ex numero 19 segue da vicino Jasmine Paolini da anni e ripone molta fiducia in lei: “Dritto e rovescio sono ottimi, ma bisogna migliorare il servizio, gli spostamenti e la gestione dei momenti importanti. Cercheremo di essere ambiziosi nella programmazione, senza preoccuparci di prendere qualche schiaffo.”

Oltre alla Paolini, anche Chiesa, Pieri, Brescia e Cocciaretto possono aspirare a diventare buone giocatrici, anche se non ai livelli di Errani, Pennetta, Schiavone e Vinci.
In ambito maschile invece Furlan punta su Berrettini, Napolitano e Pellegrino; inoltre considera probabile un ritorno ad alti livelli di Donati e Quinzi.

Infine, ha parlato dei cambiamenti del tennis negli ultimi anni. Se lo stesso Furlan ha raggiunto il suo best ranking a 25 anni, oggi le carriere sono molto più lunghe e anche i nuovi materiali permettono ai giocatori di preservarsi fisicamente: “Si tira sempre più forte, gli infortuni alla spalla sono minori rispetto al passato. Anche i metodi di allenamento sono diversi, la fisioterapia e l’alimentazione di cui anni fa non si sapeva nulla. Questo Federer sembra pronto a dominare in questa stagione, e credo che Nadal si riprenderà sul rosso. Sono curioso di vedere Del Potro senza infortuni, mentre al femminile senza Serena non penso che possa esserci una tennista in grado di dominare, probabilmente vedremo vari cambiamenti al vertice come nel 2017.”

Andrea Lombardo

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