Roger Federer: “Il mio obiettivo è essere in forma per tutto il 2017”

Roger Federer è senz’altro il personaggio della settimana scorsa. Dopo quasi sei mesi di stop, è infatti tornato a giocare, e l’ha fatto insieme a Belinda Bencic nel campionato a squadre/esibizione dell’Hopman Cup. Ora l’Australian Open si avvicina e sarà quello uno dei primi banchi di prova per vedere la sua condizione durante le competizioni. Intanto ha rilasciato parecchie interviste, tra cui quella per Io Donna, il femminile del Corriere della Sera.

LO STOP – Tanti i temi trattati, dallo stop post-Wimbledon al rientro, fino all’aspetto della famiglia e della vita privata. Sull’infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per metà stagione ha detto: “È stato un grande dispiacere. Ma il tempo aiuta a superare i brutti momenti. Bisogna essere ragionevoli se si vuole guardare avanti. L’astinenza è difficile per un professionista. In realtà, dopo la riabilitazione del ginocchio sinistro, sono tornato ad allenarmi e continuo a farlo. Il mio obiettivo è essere in forma per tutto il 2017. Fra pochi giorni parteciperò agli Open d’Australia in calendario dal 16 gennaio. Ho voglia di nuove sfide. E giocherò di sicuro nell’esibizione benefica con Andy Murray per raccogliere denaro per la mia Fondazione che supporta progetti in favore dei bambini nel mondo.

CARRIERA E FAMIGLIA – Poi domande sulla sua vita in generale, che ammette che fuori dal campo “scorre più regolare. In modo meno stressante”. L’intervistatrice gli ricorda dei suoi esordi, quando non era esattamente calmo in campo, rompendo racchette e discutendo con gli avversari. “Sono maturato e ho imparato a comportarmi in modo più civile.” Ciò è stato possibile grazie alla “fortuna di essere supportato da un ottimo team. Io ringrazio di aver conquistato vittorie importanti quando ero un giocatore più maturo e non un ragazzino, altrimenti avrei rischiato di uscire di testa. La mia è stata una crescita graduale”. Dopo il riferimento a Stefan Edbeg come “un signore del tennis, da tutti ammirato per la sua correttezza in campo”, si è parlato della sua paternità, a suo dire più difficile del mestiere del tennista: “Fare il genitore è un mestiere difficile. Non c’è una scuola per imparare, ma ho molto da studiare e i miei figli mi insegnano cose nuove ogni giorno”.
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Simone Marasi

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