Roger Federer: “Il piano è di portare la Laver Cup fuori dall’America per il 2020”

Con la sua prima vittoria individuale firmata in questa edizione della Laver Cup 2018, lo svizzero ha parlato delle sue idee in conferenza stampa e del futuro della competizione

La vittoria di Roger Federer su Nick Kyrgios, in questa Laver Cup 2018, è molto lontana dalla prestazione che i due hanno offerto nella prima edizione della Laver Cup. Una partita dove lo svizzero ha fatto il suo, invece l’australiano, non in giornata, non ha sicuramente giocato come doveva. Uno scontro con poca storia, che ha dato una spinta al Team Europe ora avanti sul Team World nel punteggio. “Sono contento della partita che ho disputato. Non è stato semplice, perché all’inizio bisogna sempre faticare per trovare il ritmo del gioco, oggi invece è andato tutto bene fin dall’inizio e non posso che essere felice. Naturalmente, niente sarebbe stato così se non avessi avuto il supporto della mia squadra” ha dichiarato lo svizzero dopo aver finito una partita dove ha lasciato appena cinque game all’australiano. “I doppi aiutano a scaldarsi, io sono negli Stati Uniti da due mesi, quindi non avevo bisogno di altro tempo per regolare qualsiasi aspetto in campo. Oggi,  fortunatamente,  mi sono sentito bene sin dall’inizio” continua Roger, che ha voluto inviare un caloroso ringraziamento al pubblico presente e ai suoi compagni di squadra, del Team Europe. “È un piacere partecipare ad una manifestazione come questa, in un luogo, Chicago, dove Michael Jordan brillava ed era leggenda. Lo scorso anno questo torneo ha significato molto, ma quest’anno la sensazione è ancora migliore, i ragazzi si impegnano, ognuno ha voglia vincere. Non tutti hanno la possibilità di giocare davanti a 20.000 spettatori. Indipendentemente dalla decisione che prenderò sul prossimo anno, se giocare o meno, spero che qui vengano a giocare i migliori giocatori” confessa l’attuale n°2 del mondo.

Laver Cup - Day Two

Anche grazie a lui è nata questa competizione,  quindi una percentuale di responsabilità sui movimenti di questa manifestazione, nei prossimi anni sarà nelle sue mani. “Non so ancora quali saranno i piani per il 2020, forse sposteremo il torneo fuori dall’America, si vedrà. Il nostro obiettivo è di portare la Laver Cup in luoghi dove normalmente il tennis dal vivo si vede poco dice il campione di 20 Grande Slam. “Ho una preoccupazione,  perché non so se la Coppa Davis e la Coppa del Mondo per squadre possano convivere nello stesso calendario. La Laver Cup è diversa, rappresenta solo le nazioni e si disputa solo in tre giorni. Alla fine i giocatori devono decidere, se partecipare a tutte queste manifestazioni o meno, loro diranno quello che vogliono e quello che non vogliono” conclude Roger, parlando del futuro della Laver Cup.

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