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Roger Federer: “Nessuno deve dirmi come dovrei comportarmi”

Roger Federer, a distanza di qualche giorno, decide di rispondere alle illazioni fatte da Boris Becker, attuale allenatore di Novak Djokovic, che in una recente intervista ha affermato che lo svizzero non è così “amichevole come sembra.”

Becker ha infatto sottolineato come nel circuito maschile, a differenza di quanto si possa pensare, ci siano molti “falsi amici”, ed anche riguardo l’amicizia tra Novak e Roger, ha tenuto a precisare, salvo poi cambiare versione, che tra i due non corre buon sangue. O meglio, non ci sia una grande simpatia. Ad occhio e croce, credo che veri amici sul circuito non ce ne siano, o siano veramente una minima percentuale. Ma tutto nella norma, dato che si parla di professionisti e soprattutto eccelsi agonisti.

Boris Becker ha detto la settimana scorsa in un’intervista al “Telegraph”, che tra te e Nole i rapporti non sono ottimali. Non vai d’accordo con lui?
“Trovo tali osservazioni non necessarie. Becker non può sapere se ho un problema personale con Djokovic. E’ sempre molto rischioso parlare senza sapere: a volte dici cose che non dovresti dire, come nel suo caso. Devo anche fare attenzione in questo senso. Certo, non mi piace quello che ho sentito dire da Becker; dopo tutto, un tempo era stato il mio idolo. Tuttavia, non so esattamente quello che ha realmente detto, tanto più che in seguito su Twitter ha fatto cambiato la versione dei fatti”, ha esordito il campione svizzero. 

“Con Novak abbiamo avuto forse una piccola discussione in passato, ma poi tutto si è risolto. Inoltre credo che i veri amici, i migliori amici non li puoi trovare su un campo da tennis. Sono altri, quelle persone con cui condividi la vita, e con cui ami rilassarti e divertirti.”

Becker ha inoltre aggiunto, sempre in tono polemico, che non è possibile che un tennista possa piacere a tutti, come nel caso di Roger Federer. Secondo il tennista tedesco infatti, Roger avrebbe quantomeno limato alcuni lati della sua personalità, reprimendola, e facendo sì che alle persone arrivasse un’immagine diversa. E da qui conseguenti sponsorizzazioni. Insomma, una frase pungente e non proprio carina, alla quale lo svizzero ha prontamente risposto. “Oh, Becker non ha un’idea molto chiara. A dire il vero, dovrebbe conoscermi abbastanza bene per sapere che io sono un ragazzo rilassato. Io per primo lo apprezzo; io non lo considero principalmente come l’allenatore di Djokovic, ma io lo vedo come Boris Becker, dal quale ho preso ispirazione in passato. Io sono gentile ed educato verso il pubblico, senza dover cambiare me stesso. Certo, a volte devo trattenermi quando sono nervoso o sono stanco, ma questo fa parte del nostro lavoro. Nessuno però deve dirmi come devo comportarmi.”

Ormai, con l’utilizzo dei social media, tra cui Facebook, Twitter, Instagram ecc., siete sempre in contatto con i vostri fan ed ognuno può condividere sensazioni o stati d’animo in tempo reale. Cosa è cambiato in questo senso? “E’ effettivamente cambiato molto, ma non mi lamento di questa cosa. Anche al Roland Garros, per parlare di un episodio estremo, è entrato un ragazzo in campo per una foto. Queste sono esagerazioni, ma non temevo per la mia sicurezza. Sono d’altronde un personaggio pubblico. A volte sono felice di essere famoso ed amato, a volte avrei preferito il contrario invece, ma non è possibile avere tutto nella vita. Ma una cosa è chiara: con gli smartphone la privacy è finita.”

Giorgio Lupi

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