Roger Federer: “Non voglio essere ricordato solo per le mie vittorie”

20 Slam, 97 titoli, record di precocità e di longevità; sono questi gli straordinari dati che, solitamente, vengono snocciolati per descrivere e celebrare l’incredibile carriera di Roger Federer. Lo svizzero, però, non è solo questo, non è solo numeri e statistiche strabilianti, ma è anche molto altro, ed è per questo che vuole essere ricordato.

“Non voglio essere ricordato solo per le mie vittorie”, ha ammesso Roger. “Spero che in futuro le persone penseranno a me come un buon ambasciatore per il tennis, il mio paese e la mia famiglia anche fuori dal campo”.

“Mi piacerebbe aiutare a sviluppare il tennis anche in quei paesi dove non è molto praticato”.

Alla domanda sulla motivazione che continua a spingerlo a migliorarsi Federer ha risposto: “La mia motivazione deriva dalla passione smisurata che ho per questo gioco. Mi piace ancora allenarmi e lavorare per innovare il mio tennis. Ho avuto la grande opportunità di giocare in così tanti posti diversi e nelle più importanti arene sportive. È una sensazione che amo e che spero di poter provare ancora a lungo. E poi c’è la mia squadra, la mia famiglia i miei fan. Il loro supporto è incredibile e ha avuto un ruolo decisivo nello spingermi a continuare dopo i trent’anni”.

“Se avessi la macchina del tempo? Mi piacerebbe giocare contro Bjorn Borg. Era un giocatore estremamente completo ed elegante da fondo campo. È stato il mio capitano nella prima edizione della Laver Cup ed è stato super. Abbiamo parlato molto e mi ha raccontato del tennis del suo periodo”, ha concluso un sorridente Roger Federer.

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