Manca poco all’attesissimo rientro alle competizioni di Roger Federer nella Hopman Cup dopo mesi di assenza dal circuito. La scelta di tirare i remi in barca per quasi metà del 2016 potrebbe essere stata una saggia decisione per lo svizzero, che non ha affatto intenzione di appendere la racchetta al chiodo: “Solo quando mi fanno domande del genere penso al ritiro. Non vedo questa stagione australiana come l’ultima della mia carriera, anche se potrebbe benissimo essere così. Sono positivo. Ho preso sei mesi di pausa quindi spero di giocare per altri due o tre anni, non per altri sei mesi. La mia mente è proiettata a progetti di lungo termine.”
IL RIENTRO – Tutto sta nel vedere come sarà il suo rientro nei primi mesi dell’anno, in modo da capire se e come affrontare con un’accurata programmazione il resto dei tornei. La sedicesima posizione del ranking non sarà di certo d’aiuto per risparmiare le energie con bye e primi turni del tutto abbordabili ma lo svizzero non pensa a questo: “Al momento il ranking è completamente secondario. Vincere tornei dà una sensazione bellissima, e finché non avrò infortuni, penso di fare qualcosa di importante.”
HOPMAN CUP – Il rientro in campo è fissato a lunedì, ore 11.30 italiane, dove, siamo sicuri, milioni di italiani assisteranno al rientro in campo del Maestro, che nel match d’apertura della Hopman Cup affronterà Daniel Evans: “Dovrò entrare nel ritmo partita. Non infortunarmi sarà ovviamente la cosa più importante ma penso di poter esprimere un gran tennis verso la fine della settimana. All’inizio vedremo come andrà, vi posso assicurare che darò il 100% e il massimo di me stesso in campo sempre”. A seguire doppio misto con Belinda Bencic, che ha elogiato per il suo talento: “È molto talentuosa, lavora duramente. Non la conosco granché bene ma dopo questa settimana avrò modo di farlo perché trascorreremo tanto tempo in campo e anche fuori per eventi con gli sponsor. Inoltre penso che probabilmente festeggeremo insieme il nuovo anno. Cercherò di aiutarla e di darle consigli se posso, oltre che ovviamente a supportarci a vicenda.”