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Seppi-FITP: è polemica sulle wild card

Le wild card sono da sempre un tema caldissimo per la federazione ospitante, costretta a dover scegliere il destinatario di questi pochi inviti, tra un gruppo che, in alcuni casi, può essere molto folto. Lo scorso Aprile al centro del dibattito ci sono finiti gli organizzatori del Master 1000 di Madrid, attaccati per le proprie scelte dai loro stessi giocatori, con l’accusa di favorire poco il movimento spagnolo. In questi giorni sotto l’occhio del ciclone ci è finita la federazione italiana per la gestione degli inviti per i tornei di Firenze e Napoli, e ancora una volta le polemiche nascono dai tennisti stessi.

La questione è legata al ritiro di Andreas Seppi, che ha annunciato qualche giorno fa di appendere la racchetta al chiodo in seguito del challenger di Ortisei, in programma dal 23 al 30 Ottobre. L’annuncio dell’altoatesino è arrivato più o meno in concomitanza con l’assegnazione delle wild card del torneo 250 di Napoli, ed ha suscitato immediatamente la risposta di Fabio Fognini, che in una storia Instagram ha ringraziato Seppi esprimendo tutto il suo dispiacere per la mancata wc “Avrei preferito salutarti a Napoli…mah…In bocca al lupo Crucco!!Ti auguro il meglio”.

La situazione è stata poi alimentata da un intervento social del nativo di Caldaro: “Mi sarebbe tanto piaciuto giocare a Firenze o a Napoli per dare l’addio al tennis, purtroppo però la Federazione Italiana Tennis non me l’ha permesso, dicendomi che dare la Wild Card a uno che si ritira sarebbe stato uno spreco.”

Partendo dal presupposto che le Wild Card sono inviti non meritocratici, e a completa discrezione degli organizzatori del torneo, è indiscusso il passo falso commesso dalla FIT, divenuta poi FITP ma la sostanza non cambia. Seppi insieme a Fognini ha tenuto in alto il movimento italico negli anni bui che hanno preceduto la grande fioritura odierna; perché se è vero che i tanti italiani sono frutto dell’ottimo lavoro svolto dalla federazione negli anni, è vero anche che senza fonti di ispirazione come Seppi questi giovani probabilmente non si sarebbero mai avvicinati al tennis. La grande abbondanza di tornei sul suolo italiano, e la conseguente vastità di inviti a disposizione, poteva e doveva essere gestita in modo tale da permettere al tennista triestino il finale dei propri sogni.

Luciano De Gregorio

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