Sinner e Alcaraz come Beatles e Rolling Stones: la nuova era del tennis secondo John McEnroe

John McEnroe elogia Sinner e Alcaraz dopo la finale del Roland Garros: “Sono i Beatles e i Rolling Stones del tennis”. Una rivalità destinata a fare storia.
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Nel cuore pulsante del Roland Garros 2025 è andato in scena uno spettacolo che ha segnato un’epoca: la finale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, una sfida che secondo John McEnroe potrebbe cambiare la storia del tennis. Con la passione e la lucidità che lo contraddistinguono, l’ex campione americano ha offerto un’analisi intensa e originale su quello che potrebbe diventare uno dei più grandi duelli sportivi del nostro tempo.

Un duello epocale: come Beatles e Rolling Stones

Per McEnroe, scegliere tra Sinner e Alcaraz è come scegliere tra due leggende della musica. “È come scegliere tra i Beatles e gli Stones. Gli Stones erano imprevedibili, ma a volte i Beatles erano migliori”, ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera. Un paragone che non è solo suggestivo, ma che sottolinea l’impatto che questi due giovani campioni stanno già avendo sul panorama sportivo globale.

L’americano vede in Alcaraz “il giovane più talentuoso che io abbia mai visto impugnare una racchetta” e sottolinea la sua straordinaria personalità: “Il carisma è qualcosa con cui si nasce. Carlos trabocca di personalità e rende ogni suo match uno spettacolo elettrizzante”. Ma anche Sinner ha qualità che lo rendono unico: “È più costante, e il suono della palla quando la colpisce è qualcosa che non avevo mai sentito prima”.

Due campioni, due percorsi, un solo destino

McEnroe, che ha rivoluzionato il tennis con la sua classe e la sua irriverenza, riconosce la forza mentale di Sinner, evidenziando quanto sia riuscito a mantenere la concentrazione dopo il trionfo agli Australian Open: “Parlando con Darren Cahill, mi diceva che la preoccupazione era non far perdere a Jannik il focus tra l’Australia e Roma. Invece è tornato lo stesso Sinner che aveva sollevato la coppa a Melbourne”. E, nonostante i tre match point sfumati a Parigi, l’altoatesino ha dimostrato di poter reggere la pressione.

Alcaraz, dal canto suo, sembra incarnare il futuro del tennis in ogni gesto. “È il regalo più bello che la generazione post Big Three potesse farci. È l’unico tennista per cui pagherei il biglietto”, confessa McEnroe, lasciando intendere quanto il 22enne spagnolo stia già costruendo un’aura da leggenda.

Il futuro del tennis dopo i Big Three

L’eredità di Federer, Nadal e Djokovic è pesante. McEnroe lo sa bene: “Nemmeno nei miei sogni più selvaggi avrei pensato che Federer, Djokovic e Nadal toccassero quota venti Slam”. Quando gli si chiede se Sinner e Alcaraz possano arrivare a 25, risponde: “Mi pare folle, ma nel tennis moderno tutto è possibile. Se c’è qualcuno che può stupirci, sono quei due”.

C’è spazio anche per un pensiero su Novak Djokovic, simbolo della generazione che sta cedendo il passo ai nuovi protagonisti. McEnroe lo definisce “il LeBron James del tennis”, ammettendo che, nonostante l’età, il serbo resta competitivo grazie a “esperienza e capacità di rialzarsi nei momenti difficili”. E aggiunge con rispetto: “Perché dovrebbe ritirarsi se è ancora così competitivo?”

Una rivalità che promette storia

La rivalità tra Sinner e Alcaraz, secondo McEnroe, ha già assunto dimensioni storiche. Non è solo questione di talento o risultati, ma di narrazione, impatto e carisma. Questi due giovani non stanno solo vincendo, stanno trasformando lo sport. Proprio come fecero i Beatles e i Rolling Stones, ognuno con il suo stile, ma entrambi protagonisti assoluti di una rivoluzione.

In un tennis sempre più dominato da atleti alti, potenti e spettacolari, Sinner e Alcaraz rappresentano l’equilibrio perfetto tra tecnica e impatto emotivo. McEnroe conclude senza mezzi termini: “Se qualcuno può cambiare la storia, sono loro”.

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