Nemmeno il tempo di capire dove siamo e Jannik, avanti uno a zero, aggredisce in risposta, si procura sei palle break in un game fiume e strappa la battuta all’avversario. L’approccio ai match abbiamo imparato a conoscerlo, è spesso rapace, il problema, casomai, è la continuità; Fucsovics ne approfitta per restituire la cortesia a zero senza troppi complimenti. Il quarto game regala altre tre palle break ma l’ungherese riesce a spuntarla: due pari con rimpianti per qualche pasticcio di troppo. Adesso è Sinner a complicarsi la vita concedendo altre due palle break, poi reagisce e vince ai vantaggi ribaltando con il rovescio lungolinea uno scambio controllato dall’ungherese. È la svolta nascosta di un match duro – cinque game in mezz’ora. Marton adesso sale 40/0, ma non c’è spazio per giochi facili, Sinner ora è leggero e risale fino a strappare il break con un rovescio incrociato dei suoi. Per confermare il vantaggio ci vuole l’aiuto insperato di Fucsovics che si consegna con un paio di gratuiti evitabili: siamo 5-2. Adesso l’ungherese ha smarrito la via e si arrende con un altro game pasticciato: Sinner ringrazia per questo 6-2 che nasconde le difficoltà incontrate.
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