Una sfida di oltre tre ore e mezza
Nella magica e insonne cornice di Roland Garros, quando la notte cala su Parigi e le tribune si diradano, Lorenzo Sonego regala spettacolo e lotta con ogni fibra del suo essere, ma deve arrendersi a Ben Shelton dopo una battaglia estenuante durata oltre tre ore e mezza. L’americano si impone al primo turno per 6-4 4-6 3-6 6-2 6-3, in una partita vibrante, intensa, ricca di colpi spettacolari e cambi di ritmo, che ha tenuto con il fiato sospeso anche i più insonni appassionati.
Sonego parte in salita ma trova ritmo e fiducia
Il match si apre con equilibrio: entrambi i giocatori servono bene, ma è Shelton a trovare lo spunto nel momento giusto, approfittando di qualche imprecisione dell’azzurro nel decimo game per portare a casa il primo set. L’americano, numero 13 del seeding, conferma la sua potenza al servizio, ma mostra anche qualche incertezza nei movimenti laterali e nel rovescio slice, che Lorenzo inizia a colpire con insistenza e intelligenza.
Nel secondo set, Sonego reagisce da vero lottatore. Accende il motore nel finale, si prende il break con coraggio e chiude tra gli applausi per la qualità delle sue giocate: 14 vincenti e solo cinque errori. Ma è nel terzo parziale che il torinese brilla davvero. Porta Shelton fuori ritmo, lo aggredisce con palle senza peso sul rovescio e affonda il colpo con un tennis lucido, vario e brillante. L’americano sembra uscito dal match, smarrito, incapace di trovare continuità. Il 6-3 per Sonego è la fotografia di un momento magico in cui il torinese domina, con un 76% di prime palle in campo e pochissimi errori.
La riscossa di Shelton e i due errori che cambiano tutto
Nel quarto set cambia tutto. Sonego accusa il colpo, forse la stanchezza, forse la tensione. Shelton ne approfitta per risalire con energia e precisione, ritrovando quel servizio devastante che aveva perso per strada. Con due break, lo statunitense chiude 6-2 e riporta la sfida in parità. A quel punto, la partita è di nuovo in bilico.
Nel quinto set, entrambi sentono la pressione. Shelton chiede un trattamento alla caviglia sinistra, mentre Sonego sembra rallentato nei movimenti. Il momento chiave arriva sul 2-2: due volée sbagliate da Sonego, una in rete e l’altra finita in corridoio, regalano il break decisivo all’americano. “Due tocchi di volo soffici e ovattati, che si trasformano in incubo”, scrive qualcuno. Da lì, il torinese non riesce più a trovare il contro-break: la spinta di Shelton è tornata devastante, il servizio perfetto, e il match si chiude con un 6-3 che premia la sua rimonta.
Una sconfitta amara ma carica di orgoglio
Nonostante l’esito finale, Sonego lascia Parigi a testa alta. Ha lottato con coraggio, “ingarbugliato il match” come solo lui sa fare, e costretto Shelton a giocare al limite in una delle sue migliori versioni su terra battuta. L’americano si prende una rivincita due anni dopo la sconfitta subita proprio contro Lorenzo nello stesso torneo, ma riconosce nel torinese un avversario temibile, capace di ribaltare l’inerzia e mettere in crisi anche un battitore esplosivo come lui.
Shelton avanza al secondo turno, dove affronterà il francese Blanchet o Gaston. Per Sonego resta la delusione, ma anche la consapevolezza di aver disputato una grande partita, fatta di intelligenza tattica, cuore e determinazione. La notte parigina si chiude con il rammarico di un sogno sfumato per un soffio, ma anche con l’applauso sincero per un guerriero vero.