Teenagers e vittorie Majors : una storia finita?

Si sa che il passaggio dal tennis Juniores a quello adulto è un momento difficile e delicato; lo è sempre stato.. o forse no, non sempre.
Nei decenni passati abbiamo ammirato campioni come Becker, Borg e Martina Hingis che hanno effettuato questo passaggio, e raggiunto il top, in un vero batter di ciglio.
Becker vinceva Wimbledon a diciassette anni, mentre Borg si assicurava il primo dei suoi successi a Wimbledon nel 1974, appena due anni dopo aver alzato il trofeo dei boys.
Per la Maestrina elvetica i numeri sono anche più straordinari: a dodici anni Martina vinceva il suo primo Major Juniores a Parigi; a soli sedici Melbourne era già sua!
Vittorie precoci per teenagers fenomenali.

borg wimbledon 74 2
Oggi il panorama sembra cambiato , molto ed in tanti fattori.
Va subito detto che la sostanziale omogeneità delle superfici e l’abissale differenza degli strumenti usati hanno reso la fisicità un elemento molto più determinante di prima.
Una cura estrema del fisico e , vieppiù, un rigoroso rispetto dei tempi di sviluppo e maturazione anche psicologica dei ragazzi si impongono e rendono ,quindi, assai improbabile il verificarsi di exploit precoci.
Il passaggio dal mondo juniores a quello adulto è divenuto tanto più articolato ed insidioso anche per la difficile gestione degli stress agonistici cui i ragazzi sono via via sottoposti. E’ dunque un processo che si rivela , per sua natura, molto più lungo che in passato.
E’ semplicemente impensabile ,oggi ,che un giovanotto di diciassette anni possa vincere Wimbledon con la leggerezza mentale e con il “solo” serve and volley di eccelsa fattura che Becker sfoderò nel Luglio del 1985. Oppure che una signorina di 16 anni possa alzare un trofeo Slam con la naturalezza di Martina nel 1987.
Altro tennis, altri tempi.


I teenagers 2.0 partono in condizioni di oggettivo svantaggio rispetto ai coetanei di trent’anni fa e ciò sembra quanto mai vero soprattutto in campo maschile.

Quindi, la risposta è no. Non sembra, al momento, profilarsi all’orizzonte alcun possibile campione o campionessa Slam tanto precoce da far gridare al fenomeno.
D’altra parte, il tennis moderno dominato da ultratrentenni sia in campo maschile che femminile sembra la più chiara risposta a questa domanda ; una domanda che ha il sapore un po’ nostalgico , quasi romantico, di un tennis che sembra andato via, forse , per sempre.

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