Australian Open, terzo turno: le parole dei protagonisti

Dopo lo scossone che ha investito Melbourne nella mattinata odierna con l’eliminazione a sorpresa di Federer, lo svizzero ha rilasciato parecchie dichiarazioni a tal proposito. Il succo dell’intervista si può riassumere con i complimenti al suo avversario di oggi, Andreas Seppi, e con una dichiarazione in cui diceva di non avere sensazioni positive per quanto riguardava la mattinata. Ribadisce che in alcuni momenti della partita le cose non sono andate come lui avrebbe voluto ma ora è inutile piangere sul latte versato. Annuncia inoltre che si preparerà al meglio per disputare il suo prossimo torneo, a Dubai.

Per gli altri top 10 non ci sono stati stravolgimenti dal punto di vista dei risultati e approdano tutti al turno successivo senza troppi problemi. In quello che è il quarto turno del torneo iniziano già ad affiorare i primi big match. È senz’altro il caso di Dimitrov-Murray. Il bulgaro ha sconfitto in una battaglia durata ben 5 set il cipriota Baghdatis, rimontando dallo svantaggio di due set a uno.

Queste le sue parole: “Partita difficile. Voglio dire, ovviamente, è stata una partita difficile per me. Non sono mai stato davvero tranquillo in campo. Marcos stava giocando in maniera dominante fin dall’inizio della partita. Non ero in grado di cambiare le cose in fretta come volevo. Mi sentivo abbastanza bene fisicamente, che era il segno migliore per me oggi. Non ho intenzione di nascondere la mia emozione di vincere la partita perché significava molto per me.”

Al contrario il suo prossimo avversario, Andy Murray, non ha dovuto sudare più di tanto per disfarsi di Joao Sousa. Le sue dichiarazioni sullo scontro nel prossimo turno contro Dimitrov sono state: “Sarà una partita difficile, ovviamente. Ha giocato bene negli Slam nell’ultimo anno. Sì, è ovviamente un giocatore di talento. Sai, lui è uno dei giovani ragazzi che cercano di fare il grande salto, e per questo è molto motivato. Spero di poter giocare una buona partita e di renderla difficile per lui.”

Poco dopo a una domanda sulla sua condizione fisica dopo queste tre partite risponde così: “Mi sento bene. Ovviamente penso che oggi sia stata la mia partita più lunga. Ma, sì, mi sento abbastanza bene. Sai, di solito verso le ultime fasi di questo evento, tende a giocare più partite di sera, ma finora ho giocato tre partite praticamente nel calore del giorno. Per fortuna i match non sono durati troppo a lungo e non mi sono stancato eccessivamente.”

Gli viene chiesto un suo parere in merito a una possibile vittoria di Federer in un altro Slam: “Non ne ho idea, ad essere onesti. Voglio dire, se dovessi scommettere, avrei probabilmente scommesso che ne avrebbe vinto un altro. Ha giocato alla grande a Wimbledon l’anno scorso. Ci ho giocato contro qui l’anno scorso e stava giocando molto, molto bene. Ho avuto una partita interessante contro di lui alla fine dell’anno al Masters. E, sì, sta ancora giocando un grande tennis. Ma, come ho detto, Roger sa più di chiunque altro quanto sia difficile vincere queste competizioni. E penso che quando giocava al suo massimo, lo ha fatto sembrare estremamente facile, ma non lo è. Non è una cosa facile da fare.”.

Terminiamo la giornata di dichiarazioni con il campione maiorchino Rafa Nadal che ha sconfitto in tre facili set l’israeliano Dudi Sela. Gli viene fatto notare come abbia tirato spesso bei colpi. Lo spagnolo risponde così: “Beh, quando si è sulla fiducia, certi colpi vengono senza pensarci. Quando si effettuano buoni colpi, sempre ci si sorprende un po’. È vero che per due set sono stato in grado di regolare molto bene i miei colpi, giocando alcuni ottimi dritti lungolinea. Se voglio avere possibilità di continuare ad essere competitivo in ??questo torneo, ho bisogno di giocare in questo modo oltre che più aggressivo e con quella determinazione.”

Si sofferma infine sulla preparazione agli Australian Open, che secondo lui dovrebbe essere più lunga: “Sarebbe perfetto se potessimo giocare 2 tornei prima di questo Slam, e quindi iniziare la stagione due settimane prima. Certo, significherebbe non passare il Natale in famiglia…”.

Simone Marasi

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