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The clay is coming: sarà sempre Rafa contro tutti

Il mese di aprile significa una sola cosa nel tennis: terra rossa. Per i prossimi due mesi, i giocatori solcheranno solo campi color mattone e il tutto culminerà nella prima settimana di giugno con il Roland Garros, secondo Slam stagionale che – per i pochi smemorati – da anni è sempre stato regno di Rafa Nadal, tranne qualche rara eccezione. Una analisi prospettica su ciò che ci attenderà nei prossimi mesi non può prescindere dal maiorchino, il quale nonostante un mese di marzo poco ottimale dal punto di vista dei risultati dovuti anche a diversi infortuni, è dichiaratamente pronto per tornare a battagliare sui suoi campi preferiti.

I numeri di Rafa sul rosso sono ormai all’ordine del giorno: basta solo ricordare che lo scorso anno ha perso una sola partita – contro Thiem a Madrid – ed ha portato a casa Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi. Il favorito numero uno senza dubbio rimane sempre lui. Interessante invece la lista dei possibili outsider. Dominic Thiem è di diritto il principale rivale di Nadal, visto che l’anno scorso fu lui a impedire a Rafa un all-in di tornei rossi. L’austriaco – abbastanza a sorpresa – è riuscito a conquistare il primo Masters 1000 della sua carriera a Indian Wells poche settimane fa e appare carico per i tornei su terra. La superficie rossa è sicuramente la migliore per il suo gioco e dopo numerose finali importanti perse – Madrid  contro Zverev, Barcellona, Madrid e Parigi contro Rafa – vorrà arricchire il suo palmares con tornei importanti. Thiem, infatti, nonostante tutte le qualità espresse sul rosso, finora ha portato a casa solamente titoli minori: ben 8 su 12 complessivi. Segue la scia anche Alexander Zverev, che sta vivendo uno dei suoi classici momenti altalenanti della stagione. Lo scorso anno, vittoria a Monaco, Madrid, quarti al RG e impresa sfiorata a Roma: un 6-1 a Nadal non è da tutti e quel giorno la pioggia ha messo fine al suo magic moment. Dopo tre mesi di letargo, la terra rossa è un’occasione per risalire la china. Attenzione anche alla mina vagante Tsitsipas, il giocatore che più è cresciuto lo scorso anno e che ben sta facendo in questo 2019: la finale di Barcellona ottenuta nel 2018 può non essere stato un exploit figlio del caso.

La lente d’ingrandimento, però, non può essere distolta da altri due grandi nomi del tennis: Roger Federer e Novak Djokovic. I due devono di diritto essere inseriti tra le possibili sorprese dei prossimi due mesi. Federer, campione di Miami e finalista di Indian Wells, se ha deciso di tornare su terra dopo tre anni, un motivo ci sarà… mentre Djokovic, nonostante il marzo in fase calante, non va mai preso sottogamba, sopratutto dopo un 2018 rosso da dimenticare. Proverà, invece, a bissare ciò che di buono ha fatto lo scorso anno il nostro Marco Cecchinato, semifinalista del Roland Garros, e si spera ancora in un grande torneo su terra di Fabio Fognini. Infine, un nome capace di tutto indipendentemente dalla condizione fisica e mentale del momento è Stan Wawrinka: gli appassionati si ricorderanno ancora della sua magistrale cavalcata del Roland Garros 2015 culminata con l’impressionante finale vinta contro Djokovic.

Alessandro Leva

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