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Toni Nadal: RG sempre più pericoloso per Rafa

Toni Nadal, mai banale nelle sue dichiarazioni, torna a parlare per la rivista online El Confidencial di suo nipote, della possibilità che torni a vincere uno Slam dopo il suo rientro dagli ultimi infortuni e che si riesca finalmente a vedere di nuovo il migliore Rafael Nadal.

Nonostante tutto questo per zio Toni il problema Rafa non è fisico: “Penso che sia tutta una questione mentale. Quando la testa non è al top della condizione ciò si riprcuote sul fisico, e viceversa” . Ma sostiene di sapere quale possa essere la radice del problema. “Il motivo per cui non sta bene di testa è la mancanza di continuità di gioco. Rafa ha basato tutta la sua vita sulla contiuità di gioco e ora abbiamo bisogno di questa costanza.”.

La vittoria in Argentina è senz’altro qualcosa che aiuta l’atleta spagnolo per riconquistare quella fiducia. “E ‘stato una iniezione di fiducia notevole ma non so se sufficiente per affrontare i prossimi due tornei (Indian Wells e Miami). Ci mancava la continuità, ma spero che poco a poco la recupereremo” .

Toni tratta anche della “disconnessione” di cui soffre Nadal nelle ultime settimane: “E ‘successo a Doha, dove ha giocato un grande primo set e poi ha lasciato il match. In Australia lo stesso, ha fatto lo stesso in varie occasioni: contro Berdych è stato un disastro i primi due set. A Rio lo stesso. Buttò via la partita nel secondo set. Questi sono risultati che si stanno verificando regolarmente e che, rimanendo in testa, insinuano dei dubbi “.

Alla domanda se Rafa ha smesso di essere il migliore, Toni smentisce categoricamente: “Lo sport non è stabile. Hai mai smesso Messi di essere il migliore? Lo ha fatto prima, ma ora è di nuovo un ottimo giocatore e ora è Cristiano Ronaldo che non è al top. Le situazioni cambiano“, dice.

Ci sono solo due mesi per il secondo grande evento della stagione in cui tutti gli occhi saranno puntati su Rafa perché cercherà di conquistare il suo decimo titolo lì, ma Toni spiega che quest’anno sarà più difficile di prima. “Ogni anno che passa, il Roland Garros diventa sempre più pericoloso per Rafael. Prima erano due o tre, ma ora ci sono dieci giocatori molto pericolosi sul rosso”, dice. Ma nonostante tutto questo, riconosce comunque molte possibilità al nipote. “L’anno scorso è stato il più pericoloso viste le numerose sconfitte subite nella stagione della terra, ma a Parigi ha fatto un ottimo torneo”.

Se la vittoria a Buenos Aires è servita al morale di Nadal lo vedremo a Indian Wells, un torneo che storicamente non è stato stato mai troppo negativo, visto che lì i campi sono un po’ più lenti di quelli che è sono di solito i campi in cemento. Qui difende appena il terzo turno dello scorso anno e vedremo se tornerà finalmente il Nadal che tutti conosciamo.

Di Simone Marasi

Simone Marasi

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