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Toni Nadal: “Stiamo lavorando per tornare a vincere”

Toni Nadal, zio e allenatore di Rafael Nadal è convinto che qualcosa sia cambiato in suo nipote circa la sua forza mentale, sulla quale stanno lavorando in allenamento, e ritiene che la riflessione, il lavoro e un “po’ di fortuna”, siano fattori chiave per il tennista di Manacor, del quale Toni dice che non si sia “ammorbidito” o cullato sugli allori e spera che torni quello di una volta.

Nel suo nuovo ruolo di scrittore, col suo libro “Tutto può allenare”,  l’allenatore del vincitore di 14 titoli del Grande Slam, riporta queste idee, che vengono spesso esposte nei testi.  Il libro riflette anche sui suoi metodi di allenamento, la formazione del carattere come punto chiave e parla della forza mentale per risolvere situazioni di pressione.

In un’intervista con EFE, Toni Nadal non esclude la presenza di Rafael nella fondamentale sfida di Coppa Davis contro la Russia nel mese di luglio. Toni ammette inoltre che Rafa non è contento del quinto posto in classifica mondiale e che riconquistare il Roland Garros sarebbe “una grande gioia”, perché supererebbe Pete Sampras nel numero di Grand Slam conquistati e aiuterebbe a riconquistare la forma, mentre nutre molti dubbi quando gli si chiede se Rafa ha bisogno di un altro allenatore per motivarsi.

Di seguito, l’intervista integrale:

Recentemente sono apparse alcune sue dichiarazioni, nelle quali afferma che manca la forza mentale, può spiegare cosa vuol dire ?

E’ la realtà. Quello che è sempre stato il punto forte di Rafael, nei tornei più recenti non lo è stato. La forza mentale che ha dovuto avere per  superare le difficoltà,oggi è sempre più difficile mantenerla, avere una linea regolare. Ma stiamo lavorando per recuperarla. Si tratta solo di un problema temporaneo e l’unica soluzione è giocare, vincere una partita importante, magari tante, così da recuperare il Nadal che c’era prima dell’infortunio.  

Come funziona la mente di Rafael Nadal per superare le avversità o la situazione in cui si trova ora ?

Penso che tutto nella vita lavori con la riflessione. Non è facile, perché in una situazione in cui non si ottiene il risultato, bisogna sempre continuare a giocare, essere sempre pronti a giocare. Il risultato deve venire. Si realizza con il lavoro, con la riflessione e un po ‘di fortuna.

Il ritorno alla terra dopo Indian Wells e Miami, è un bene per Rafa ?

Abbiamo iniziato l’anno non troppo bene. Dobbiamo fare uno sforzo per tornare in forma. È vero che ora arriva la parte più favorevole per Rafael, ma adesso avrà anche più pressione. È necessario combinare queste due cose, confidando che il buon gioco espresso in diverse occasioni diventi più continuo. Questo stiamo cercando di fare e confidiamo che lo faremo.

Cosa prova Rafael ad essere caduto al quinto posto?

A Rafa piace essere numero uno, se non uno, allora due, e se non è due, almeno tre. Ma alla fine vuole solo essere competitivo. Sapere che quando gioca un torneo, ha la possibilità di vincere. Rafael ha trascorso molti anni nel circuito e nelle posizioni di vertice, non si preoccupa più del ranking, vuole solo essere competitivo e pronto a vincere, o almeno essere uno dei favoriti per vincere il torneo che gioca. Questo è ciò che ci interessa.

Si è “accontentato” Rafa ?

Non la penso così. Né credo che questa sia la causa del suo attuale gioco falloso. Rafael ha sempre. Non si è mai rilassato nel corso di tutti gli anni nel circuito e non c’è motivo per cui lo faccia ora. Rafael è un atleta che ama vincere e non ama perdere. Non credo che si sia rilassato.

In queste condizioni e in cerca del suo gioco, parlare di partecipare alla Coppa Davis è improbabile ?

No, la Coppa Davis è lontana, mancano tre mesi duri di competizione. Se Rafael gioca bene e lo chiamano, volendo andrà in Coppa Davis. Vedremo come si arriva a luglio, l’idea è quella di andare a giocare, poi si vedrà.

Rafa ha vinto nove titoli del Roland Garros, vincere il decimo quest’anno sarebbe una grande impresa. Cosa ne pensa ?

Ovviamente sarebbe una grande gioia, perché vorrebbe dire conquistare il quindicesimo Slam ed addirittura superare Sampras, oltre al fatto che sarebbe un altro Slam, che è sempre una grande gioia. Che sia il decimo non mi preoccupa, quello che mi motiva è di vincere il torneo stesso. Io credo che lo sport sia una questione di momenti, vivere quel momento e poi, alla fine della gara, vedremo chi ha vinto. E significherebbe aver pienamente recuperato la forma, sarebbe speciale.

Toni Nadal si vede in futuro come capitano di Coppa Davis ?

Certo che mi piace, ma non credo di essere la persona giusta, ci sono molte persone sopra di me che hanno molti più meriti di me. Penso solo ad innumerevoli giocatori, fortunatamente per il tennis spagnolo, che sono stati molto importanti, come Juan Carlos Ferrero, Sergi Bruguera, Alberto Berasategui e dopo di loro David Ferrero, Feliciano, Robredo, Verdasco e Rafael. Non c’è posto per me.

Andrea Menozzi

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