Tra Federer e l’ennesimo appuntamento con la storia c’e Robin Haase

Alla scoperta del tennista olandese che, presumibilmente, stasera avrà gran parte del suo pubblico contro

16 febbraio 2018, ore 19.30, nel campo centrale dell’ATP 500 di Rotterdam, Roger Federer può scrivere un altro capitolo della sua immensa carriera: tornare numero 1 dopo circa 5 anni e mezzo, diventando così il più “vecchio” tennista a ricoprire la massima posizione del ranking. Opposto a lui, ci sarà Robin Haase, il quale per uno strano scherzo del destino, stasera “giocherà in trasferta”, per dirla in termini calcistici.

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Il quasi 31enne tennista olandese, infatti, dopo aver vinto i due derby contro De Bakker e Griekspoor, sarà costretto a giocare in un clima paradossale, visto che il pubblico di Rotterdam spingerà Federer verso la vittoria. La storia di Haase, però, insegna che più che con l’Olanda, Robin abbia un feeling maggiore con l’Austria: sulle 5 finali ATP raggiunte da Haase, 3 sono state in terra austriaca, di cui due vinte consecutivamente a Kitzbuhel (2011 e 2012) e una persa a Vienna (2013). Per uno strano gioco del destino, invece, le altre due finali raggiunte da Robin si sono tenute proprio in Svizzera, sempre a Gstaad, nel 2013 e nel 2016, ma entrambe con esito negativo. Pare che la terra rossocrociata gli sia indigesta…

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L’attuale numero 42 ATP – best ranking 33 nel luglio 2012 – non sta vivendo un periodo florido. Prima di questo torneo, il ruolino di marcia segnalava 5 vittorie a fronte di 6 sconfitte, comprese le magre figure in Davis e agli Australian Open. La carriera in singolare dell’olandese pare aver raggiunto il suo limite dal punto di vista della crescita e dei risultati, mentre in doppio Haase sembra aver trovato la sua nuova dimensione. Nel 2018, ha ottenuto già due trionfi con il connazionale Middelkoop (Pune e Sofia), che si vanno ad aggiungere a quelli di Marsiglia (con Skupski, 2011) e Gstaad (con Begemann, 2014). Inoltre, in doppio Haase vanta una finale agli Australian Open, persa nel 2013 con Sijsling, e agli Internazionali BNL d’Italia, nel 2014 con Lopez, sempre con esito negativo.

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Il quadro non sembra nascondere pericoli, anche se nel tennis non si sa mai, ma questa sera al caro Robin toccherà un compito molto difficile. Anche nel caso di sconfitta, però, potrà dire di essere entrato nella storia. Forse, è quello che si augurano in molti, anche nella sua Rotterdam.

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