Juan Martin Del Potro
“Ho giocato la mia miglior partita del torneo”, ha ammesso Del Porto ai microfoni di ESPN nella sua intervista post partita. “Ho fatto tutto nella maniera corretta, ho servito bene e ho cercato di colpire qualsiasi palla con grande potenza. Abbiamo giocato un grande match e, alla fine, credo di aver meritato la vittoria”.
A proposito del caldo tifo argentino che lo ha accompagnato durante tutto il torno ha dichiarato: “Quando gioco su questo campo è come se giocassi in casa. Voi (riferito al pubblico ndr) mi rendete felice ogni volta che gioco qui. Amo vedere il pubblico fare il tifo per me”.
“Non riesco a credere che giocherò una semifinale Slam dopo tutti i miei infortuni, tutte le operazioni chirurgiche. Specialmente qui a New York, nel mio torneo preferito”.
“Se giocherò il mio miglior tennis potrò essere un serio pericolo per Nadal”, ha concluso il tennista di Tandil.
Roger Federer
“Juan Martin se la meritava, sentivo di non avere alcuna opportunità arrivando in semifinale e lui avrà sicuramente migliori chance, rispetto a me, per battere Rafa”, ha detto un Federer amareggiato.
“Certo, sei sempre deluso quando perdi nelle battute finali di uno Slam”, ha detto Federer. “È triste pensare cosa mi aspetta, fare i bagagli, tornare a casa. È semplicemente fastidioso per un tennista. È la parte non felice del nostro lavoro. Ora vedi tutte le cose in negativo, e non è tanto divertente. Dovrebbe far male e, giustamente, lo fa. Ma penso che la mia delusione, considerata l’età e la splendida stagione che ho avuto, passerà in fretta”.
Federer, nel post partita, ha confermato di essere stato condizionato dall’ormai noto problema alla schiena: “Speravo, per tutto il torneo, che la mia schiena migliorasse. Per altro non avrei mai partecipato agli Us Open se avessi saputo che la schiena sarebbe peggiorata”.
“Non ho mai pensato nemmeno per un secondo alla possibile semifinale con Nadal, voi giornalisti lo avete fatto. Ero concentrato solamente sulla partita di questa sera; ho sofferto per tutto il torneo, non avrebbe avuto senso pensare già alla semifinale”.
Sulla partita: “E’ stato uno di quei match in cui se avessi affrontato un giocatore con una condizione migliore della mia avrei perso, e così è stato. Non ero ok mentalmente e fisicamente, però ci ho provato. Non mi sono mai sentito capace di tornare ai livelli a cui sono abituato. Non voglio dire che ero in uno stato di negatività, ma sapevo che in questa condizione non avrei potuto fare bene. Non mi piace per niente dover dipendere dal mio rivale. È una sensazione che mi ha accompagnato per tutto il torneo. Non ho avuto questa sensazione a Wimbledon o all’Australian Open, ed è per questo che sono giustamente fuori dal torneo, perché non sono stato abbastanza pronto fisicamente e mentalmente per superare questa sfida”.
“Mi dispiace non aver avuto l’opportunità di combattere per il n. 1 del mondo a Cincinnati”, ha continuato Federer. “Ma forse anche questo fa parte del processo e starò bene anche senza il n. 1. Ho avuto un grande anno finora. Ho grandi priorità per il resto dell’anno, e di solito gioco molto bene verso la fine della stagione. Ora ho davvero bisogno di recuperare per tornare sui campi di allenamento e concludere alla grande la stagione. Qualunque cosa succederà, voglio solo giocare un buon tennis e divertirmi”.
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