Us Open: le dichiarazioni di Roger Federer e Stan Wawrinka

Si sono disputati nella notte italiana gli ultimi quarti di finale del tabellone maschile, con le mette vittorie di Roger Federer e Stan Wawrinka ai danni di Richard Gasquet e Kevin Anderson. Ecco dunque le dichiarazioni dei giocatori al termine dei rispettivi incontri.

Il numero 2 del mondo Roger Federer ha sconfitto senza problemi il talentuoso Richard Gasquet, con il punteggio di 6-3 6-3 6-1. Sul  suo incredibile stato di forma, l’elvetico ha detto “Negli ultimi anni ho provato a guardare le cose cona una prospettiva diversa, sperando di poter giocare ad alto livello a questa età. In un certo senso, non sono stupito  di giocare così bene. Ho lavorato molto sul mio gioco per avanzare in campo, per colpire la palla, e credo che adesso sto giocando a rete nel modo migliore negli ultimi 10 anni. Quando ero giovane, giocavo molto a rete, e credo che questo mi dia la giusta fiducia e mi aiuti per lavorare su questo e migliorarmi. In questo momento, visto che il mio servizio sta funzionando bene, riesco a unire la battuta è il gioco a rete, e anche con una migliore risposta credo che le dinamiche siano cambiate. Ovviamente una parte importante la giocano anche l’aspetto fisico, ovvero stare in forma e evitare gli infortuni, e ovviamente le motivazioni”.

Roger ha poi parlato del suo prossimo avversario, Stan Wawrinka: “Tutte le capacità di Stan passano dall’allenamento, perché lui ha lavorato davvero duramente durante la sua carriera. Credo che ci abbia messo un po’ per capire le sue vere potenzialità. Lui era un ragazzo che non sempre aveva fiducia in se stesso. Ho sempre pensato che era un giocatore migliore rispetto ai risultati che raggiungeva, ma forse qualcosa lo tratteneva. Poi quando ha iniziato ad ottenere qualche grande vittoria- ricordo una vittoria contro Hewitt in Coppa Davis nell’incontro decisivo- è arrivata la svolta. Probabilmente ha lavorato molto per colpire la palla più forte con continuità, e adesso si vedono i risultati: può colpire fortissimo col dritto e col rovescio, e serve benissimo, forse meglio di chiunque quando è caldo. Sono contento che abbia trovato un grande livello. Ha vinto due slam, la Davos e la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Insomma, tutto quello che si può desiderare. Sarà difficile giocare con lui, visto che mi ha già battuto a Parigi. Spero di fare meglio”.

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E ancora sui cambiamenti che ha apportato al suo gioco: “Mente mi allenavo, sentivo di colpire meglio il rovescio. Quello che volevo, era sentire che potevo servire più forte senza troppa fatica. Se non avessi avuto questa sensazione, non avrei cambiato il mio gioco. L’unico problema all’inizio era che non sentivo il mio slice, ma col tempo e l’allenamento tutto è andato per il meglio”.

Stanislas Wawrinka invece ha avuto la meglio sul sorprendente Kevin Anderson, che aveva eliminato Andy Murray. “Questo per me è stato il miglior match del torneo. Sono contento di come ho giocato. Sono stato concentrato e ho provato ad essere più aggressivo in rispsota, variando anche il ritmo, visto che lui gioca molto bene anche da fondo ed è aggressivo e potente”.

“Non penso ancora al trofeo, sono ancora lontano. Penso partita per partita, so che è noioso ma è l’unico modo per avanzare. All’inizio non stavo giocando bene, ma ho trovato comunque il modo per superare la prima settimana. Ora sono in semifinale, so che mi mancano solo due partite, ma penserò al trofeo se riuscirò ad arrivare in finale, non prima”.

“Ho già vinto due slam, quindi co che posso farcela. Sono contento di come ho giocato, ma ora devo pensare alla semifinale con Roger. Fino a tre anni fa ero lontanissimo da lui, ma ora il mio livello è cresciuto, e mi sono avvicinato. Lui però sta giocando benissimo, sarà una grande sfida. Sono pronto”.

Kevin Anderson non è riuscito a replicare il grande match giocato contro Andy Murray. “È stato difficile. Ero un po’ nervoso, vista l’occasione importante. Non avevo problemi fisici, né mentali, ma il servizio non ha funzionato, e lui ha giocato molto bene. Sono comunque contento di aver raggiunto per la prima volta in uno Slam i quarti di finale”.

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