Verdasco: “Federer e Nadal i migliori della storia del tennis”

Intervistato ai microfoni del portale spagnolo Europa Press, Fernando Verdasco ha rivisto sia il proprio presente, sia quello del circuito, ancora dominato da giocatori della sua stessa generazione.
Secondo lui, ancora non è avvenuto un gran ricambio generazionale fisiologico nel mondo del tennis, basta vedere infatti i due finalisti dell’ Australian Open: Roger Federer e Rafael Nadal.
ROGER E RAFA I MIGLIORI DELLA STORIA-“Quante volte Federer è riemerso?” E’ abbastanza difficile dare per finiti giocatori con capacità tecniche, fisiche e mentali come Roger e Rafa, che se non sono i migliori della storia, lo sono tra i primi cinque.
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I GIOVANI – L’argomento seguente sono i giovani e il loro arrivo nella top 10 e top-5. “Negli ultimi anni c’è stato un ricambio generazionale nel circuito. In questo senso, ci sono giocatori giovani come Thiem, Kyrgios o Zverev che lo stanno evidenziando. Djokovic e Murray, che hanno vinto tutto negli ultimi anni, ne hanno quasi 30, Nadal già compiuti, Federer 35… “.”
“I giovani  di oggi non sono sicuramente al livello dei giovani della mia generazione, infatti Nadal a 18 anni ha vinto il Roland Garros, mentre ora perdono ai quarti di finale.” Non sono allo stesso livello dei migliori di allora. “

Infine, Verdasco ha sottolineato nuovamente la velocità dei campi, per poi analizzare il presente e la sua voglia di continuare a giocare a tennis per altri tre-quattro anni :”Il campo era impraticabile per via della sua velocità. Forse Roger è molto felice di ciò, ma queste  sono le condizioni del torneo e bisogna adattarsi a loro”.
CONTINUITÀ DI PRESTAZIONI – Per quanto riguarda i suoi obiettivi per questa nuova stagione, lo spagnolo ha spiegato che cercherà di rendere come la prima settimana dell’anno a Doha. “Stavo per vincere contro Djokovic e spero di mantenere quel livello per il maggior numero di tornei possibile. Questa sarà la chiave per un ranking più alto. Mi piace il tennis, è stato sempre la mia vita. Ho 33 anni e magari possa continuare a giocare almeno più tre o quattro anni, ma tutto dipende da quello che mi dia il fisico.”
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