Il tennis italiano vive un momento di grande fermento e attesa. Jannik Sinner si prepara al rientro dopo tre mesi lontano dai campi a causa della squalifica concordata con la WADA, mentre Lorenzo Musetti si rilancia con un grande exploit al Rolex Monte Carlo Masters. Filippo Volandri, capitano azzurro di Coppa Davis, ha raccontato in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport i retroscena di questo periodo cruciale per il movimento tennistico italiano.
Sinner rientra in un tennis che ha cambiato pelle. Volandri parte da una riflessione interessante sul cambiamento delle superfici: “In 25 anni le prospettive si sono ribaltate. Un tempo si giocava principalmente sulla terra, oggi è il contrario: è il rosso a dover essere preparato con attenzione”. E proprio la terra battuta, protagonista della stagione primaverile, richiede uno sforzo specifico: “Richiede una grande preparazione atletica, perché gli scambi sono più lunghi e il rimbalzo più alto costringe a spingere di più. Inoltre, le scivolate, fondamentali sulla terra, vanno controllate con precisione”.
In questo contesto, il team di Sinner ha lavorato su aspetti molto concreti. Secondo Volandri, sarà cruciale “utilizzare di più il servizio a uscire con un rimbalzo più alto, per portare l’avversario fuori dal campo già dai primi colpi”. Picchiare forte al servizio non basta sulla terra: “La superficie non restituisce tutta la potenza”, sottolinea il capitano azzurro.
Il grande obiettivo della preparazione è il Roland Garros, uno dei tornei più duri del circuito, con partite su cinque set e condizioni di gioco estenuanti. “La sua preparazione atletica è ovviamente traguardata al Roland Garros”, spiega Volandri, ma aggiunge che il lavoro svolto durante la squalifica potrà portare benefici duraturi: “Negli ultimi anni Jannik non ha mai potuto fare una vera preparazione invernale. Questa pausa gli ha permesso di immagazzinare il carburante necessario per essere al top per due o tre stagioni”.
Sinner, racconta Volandri, “è estremamente motivato, già focalizzato sugli appuntamenti che lo aspettano e mentalmente molto sereno”. Ma il ritorno non sarà privo di ostacoli: “Per un atleta l’adrenalina della competizione è insostituibile. Dopo tre mesi senza partite ufficiali, non aspettiamoci subito vittorie in serie: non sarebbe umano. Ma più partite farà, più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi”.
Se Sinner torna, Musetti sale. Il tennista carrarino ha raggiunto la finale a Monte Carlo, spingendosi fino al terzo set contro Carlos Alcaraz. Un risultato che ha acceso i riflettori su una possibile svolta nella sua carriera. Volandri non nasconde l’apprezzamento: “Un bel passo avanti. Lorenzo, lo ha confermato lui stesso, adesso si sporca le mani, non si specchia più nel suo talento”. Un cambio di mentalità importante per un giocatore che finora aveva alternato lampi di classe a momenti di involuzione. “Si sta abituando a piacersi anche quando non gioca troppo bene. Ma deve dare continuità a ciò che ha fatto”.
Con Sinner in recupero e Musetti in crescita, lo sguardo si allunga verso nuovi traguardi, a partire dalla Coppa Davis, dove l’Italia insegue un clamoroso tris. Ma per arrivarci, servirà il miglior Sinner, un Musetti costante, e un gruppo capace di restare solido e affamato.
La terra rossa è solo l’inizio di un lungo viaggio, fatto di conferme, riscatti e nuovi sogni. Il tennis italiano c’è, e Filippo Volandri lo sa bene: il meglio, forse, deve ancora venire.
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