DAL NOSTRO INVIATO – Entrambe fuori in un giorno. Belinda Bencic e Carla Suarez, teste di serie uno e due del Samsung Open, sono state eliminate in un pomeriggio strano. Strano perchè dei quattro match giocati sul Centrale, tre si sono conclusi contro-pronostico. E strano anche perchè sia Bencic che Suarez avevano messo sui binari giusti la loro, di partita, ma poi si sono fatte recuperare come se non fossero la prima 20 e la seconda 27 del mondo.
La spagnola stava vincendo un set a zero ed era lì lì per etichettare il match contro Hercog come “normale amministrazione”, ma poi si è fatta rimontare e dopo due ore e dieci minuti ha alzato bandiera bianca.
La svizzera, invece, quando era in vantaggio quattro giochi a due nel primo parziale ha fatto sperare i propri compatrioti in un match rapido ed indolore, visto che dal Lago di Lugano si stava levando un vento freddo. Alla fine rapido lo è stato, l’incontro, ma anche dolorosissimo. Bencic infatti ha perso in meno di un’ora e mezza contro Lottner-dal-tennis-quasi-divino. Dal sesto game in poi l’alta Antonia (tedesca, classe ’96, 182 Wta) ha giocato in un modo che avrebbe messo in difficoltà anche Naomi Osaka. E non quella di Miami o Indian Wells, ma quella di New York o di Melbourne. Spero di aver reso l’idea. Palle ad un centimetro dalla riga di fondo, Bencic costretta sempre nell’angolo destro del campo e dritti la cui forza costringeva la svizzera a spostarsi all’indietro mentre colpiva, perdendo l’equilibrio. Un tennis angelico. Non scrivo che Belinda sia calata primo perchè non sono sicuro sia così, e secondo perchè rischierei di minimizzare la prestazione di Lottner, che è stata, ripeto, meravigliosa. La rossocrociata si era salvata sul primo match point sull’1-5 con un doppio fallo della rivale, e sul secondo con un nastro fortunatissimo. Il terzo è stato quello buono, arrivato nel game successivo. Lottner ha poi abbandonato il campo da sola e velocemente, quasi imbarazzata dall’aver sconfitto l’idolo di casa: ha sussurrato un fugace «It’s cold» e se n’è andata. Da vincitrice.
L’altra vittoria contro-pronostico è stata quella della svizzera Stephanie Vogele, che in due set ha eliminato Pauline Parmentier, testa di serie numero 5. Ma il tonfo della francese non è minimamente paragonabile a quello delle due signorine di cui sopra.
Domani a Lugano pioverà. A meno che tutti i meteorologi della zona non abbiano preso una cantonata, al Tennis Club Lido si giocherà poco, forse solo nei due campi coperti dal pallone. Già oggi qualche sporadica goccia è caduta durante il match tra Bencic e Lottner, ma gli dei del tennis hanno deciso che non era il caso di interrompere lo spettacolo. Della tedesca, intendo.
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