Alizé Cornet ha rischiato la squalifica per non essersi presentata per tre volte ad un test antidoping, innescando il cosiddetto meccanismo di “no show”. Non aveva colpe, specialmente nel terzo ed ultimo test, ma sono stati mesi difficilissimi.
Il 24 gennaio è stato il giorno in cui la stampa lo ha reso noto: “Quella è stata la settimana più difficile. Quando era ancora un fatto tra me e il mio team, non ero in ansia. Quando lo hanno saputo tutti, è come se fossi stata nuda davanti al mondo. A San Pietroburgo ho dovuto affrontare le mie colleghe, avevo più paura del loro giudizio che della gente. Tante giocatrici quando sentono questi discorsi vanno nel panico.“
“Alcune mi hanno parlato delle loro esperienze, ho ascoltato cose assurde. Sono state comprensive, ero sorpresa e rassicurata da questo. Io giocavo per concentrarmi su altro e dimenticare, non avevo altra alternativa nella mia testa. Non volevo stare a casa, ci avrei pensato 24 ore su 24, l’unica mia via di fuga era il campo. E’ stato traumatizzante, ma ne sono uscita più forte, con la schiena dritta, piena di sicurezza.“
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