Ana Ivanovic, tanta voglia di tornare a combattere

Ana Ivanovic in un'intervista alla rivista Grazia ha dichiarato di voler tornare ai livelli che conosciamo, soffermandosi inoltre sul suo passato e sulla sua infanzia

Non scopriamo certo ora che Ana Ivanovic è una delle sportive contemporanee più avvenenti. Lo ha notato anche Donald Trump, dubbi non ne avevamo, che diversi anni fa rimase colpito dalla bellezza della serba durante una visita nel suo Paese. Da poco sposata con il calciatore Bastian Schweinsteiger, la Ivanovic ha coronato così un 2016 dove sul campo da tennis ha avuto ben poche soddisfazioni, anche a causa di problemi fisici (infortuni a piede e polso). La serba è però pronta a tornare, e lo farà il prossimo 2 gennaio nel WTA di Auckland, dove ha trionfato ormai 3 anni or sono. In un’intervista per la rivista Grazia, Ana ha parlato di molti aspetti, soprattutto extra tennistici.

FAMIGLIA – Si è discusso di vari aspetti della sua vita, come le persone che l’hanno aiutata nella sua carriera: “Quando ho iniziato a giocare a tennis, mi seguiva sempre mio padre perché mia madre si dedicava a mio fratello Milos. […] Poi, quando ho iniziato a viaggiare molto, è stata lei a stare con me: parla bene l’inglese. Per un certo periodo ha fatto l’avvocato, ma ha smesso quando il mio Paese è entrato in guerra”. Tanti i sacrifici che però secondo la serba non valgono la candela in quanto quella del tennista è una vita difficile, senza un’infanzia normale”

VOGLIA DI RISCATTO – Un 2016 non da ricordare sotto il profilo sportivo, dicevamo. La serba commenta così il suo annus horribilis, soprattutto per quanto riguarda il ranking: “Ogni tanto ci si può dimenticare della classifica, ma non delle sconfitte, spesso dolorose. La gente pensa che tu abbia perso solo una partita. Solo tu sai che il dolore ti ha tolto la fiducia in te stessa”. Sconfitte che prende con molta serietà affermando che “solo con il tempo ho capito che nel tennis non hai tutto sotto controllo, il tuo avversario può essere in una forma strabiliante, non dipende da te. All’inizio per me perdere significava che mi ero lasciata andare, che ero stata debole. Solo quando ho iniziato ad accettare che potevo essere imperfetta tutto è diventato meno faticoso. Ma sono ancora molto severa con me stessa”.  

IL TENNIS COME STILE DI VITA – Infine parole che lasciano intendere la sua volontà di continuare ancora a lungo con il tennis, non riuscendo ad immaginare un mondo senza gareggiare: “Competo in qualsiasi cosa, anche quando gioco a carte: se non vinco mi arrabbio”. Tanti i privilegi della tennista, ma quello che preferisce è senza dubbio quello di “avere un massaggiatore personale che ogni giorno si prende cura di me”.

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