Anteprima dei quarti di finale a Montréal e Toronto

Cominciamo oggi dalle ragazze. Doveroso rendere onore all’ottimo torneo disputato sia da Robertina Vinci, che dopo aver estromesso sanguinosamente Karin Knapp in un derby “sorellicida”, ha giocato davvero il tennis brillante che è sempre stato il suo marchio di fabbrica, che a Sara Errani. Oggi è attesa alla prova delle prove, ovvero il muro rappresentato da Serenona Williams, che ha già dimostrato contro un’ottima Flavia Pennetta (da non sottovalutare la sua prova, molto brillante) che decide lei cosa accade in campo, essendo la migliore con una categoria di vantaggio sulle altre. Tutto quello che verrà da questa partita sarà apprezzato: forza Robertina.
Sara Errani è ai quarti di finale, ancora una volta da favorita. Eh si, perché la faentina sta ritrovando lo smalto dei tempi migliori, brava a vincere partite in modo solido, gestendo anche i momenti di difficoltà con grande acume tattico e approfittando dei cali (tecnicamente “tonfi”) che nel tennis femminile sono all’ordine del giorno. Oggi, contro la qualificata Lesia Tsurenko c’è la possibilità di andare avanti e cogliere un risultato prestigioso, non solo in singolare, ma anche in doppio, dove la coppia con Flavia Pennetta sta iniziando col piede giusto questa nuova avventura tennistica, magari per andare ad incontrare Martina Hingis e Sania Mirza, e ricordare da parte di Flavia alla Hingis che il divorzio dalla brindisina non è stata una grande idea.
Agnese Radwanska opposta a Simona Halep, seconda testa di serie del tabellone, rappresenta il match clou del programma sul centrale, con la Halep chiaramente favorita. La Bencic potrebbe rappresentare un ostacolo per Ana Ivanovic se la serba dovesse rincorrere qualche fantasma nella sua testa, gli unici ostacoli che potrebbero frapporsi tra lei e la vittoria.


Veniamo ai maschietti.
Ieri nessuna sorpresa negli ottavi. Chi doveva vincere ha vinto, facendo fare bella figura al vostro scrivano. Oggi il programma si apre con i due giocatori meno attesi ai quarti, stando alle classifiche. Ma anche qui, con malcelato orgoglio, segnaliamo invece la presenza di Isner, che in sede di commento alla finale dell’ATP 500 di Washington avevamo indicato come uno dei giocatori da tenere d’occhio durante le US Open Series, e di fatti… Chardy invece è la vera sorpresa, bravissimo ad infilarsi in questo tunnel del tabellone, più che altro perché sembra capitato su un campo da tennis sempre per sbaglio, con quell’aria svagata alla Trintignant in un film di Ettore Scola.  Pronostico: 70 % Isner – 30 % Chardy.

Oggi è il giorno dell’esame di maturità (di nuovo?) per Rafael Nadal. Oggi si gioca a tennis sul veloce (macchè) cemento di Montréal, e davanti al maiorichino c’è il samurai (daje de’ retorica) da poco approdato al suo posto tra i top 4 della classifica ATP. Si gioca sulla superficia più adatta al giapponese. Se Nadal oggi lo batte, a mio parere, mette il cappello su una semifinale all’US Open, e quando arriva là in fondo, lo spagnolo sente odore di sangue e si trasfigura. Occhio quindi a darlo per finito, almeno su questo cemento molto adatto al suo tennis. Se invece sarà il giapponese a vincere, dovremo seriamente considerarlo pronto per battere il suo modello (l’originale) serbo. Pronostico: 55 % Nishikori – 45 % Nadal.

A proposito di serbi. Oggi Djokovic potrebbe (condizionale obbligatorio) essere costretto ad impegnarsi e a giocare a tennis. Davanti a lui uno che ha deciso di riappacificarsi (temporaneamente?) con i demoni della sua mente e sta esprimendo un tennis brillante, quello che può mostrare come marchio di fabbrica. Partita molto aperta, perché la solidità di entrambi al servizio potrebbe far girare il match su pochi punti, magari durante un tiebreak (o due). Genio contro concretezza. Pronostico: Djokovic 60 % – Gulbis 40 %.

Infine la testa di serie n. 2, Andy Murray, anche lui in cerca di un avversario che possa dargli un minimo di fastidio (pensate, il più bravo è stato zio Tommy Robredo). Oggi è il turno del francese (il secondo, a proposito, in tabellone) Jo-Wilfried Tsonga, capace di perdere in meno di un’ora o di prendere a randellate le palline e farle cadere nelle righe, e a quel punto, avremmo una partita. La seconda ipotesi è però piuttosto remota, perché l’abilità in risposta e in difesa dello scozzese sarà la chiave di volta del match: se funzioneranno quelle due armi non ci sarà partita. 55 % Murray – 45 % Tsonga

In doppio segnaliamo gli straordinari per Nadal, che oggi gioca contro i Bryan, e per Djokovic che gioca contro il Murray doppista. Bel segnale per il tennis e per la specialità del doppio, lo ripetiamo.

Buon venerdì di tennis a tutti!

Alberto Maiale

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