Appunti da Parigi, day 1

Quello di Parigi si preannuncia quest’anno un torneo frizzante: diverse pretendenti, nessuna favorita assoluta, tantissime giovani in cerca di un exploit. Vediamo alcune osservazioni rilevanti dopo questa prima giornata di tennis.

  • Naomi Osaka c’è, ma la strada è ostica. La 4 volte campionessa Slam sta facendo parlare molto di sé in questi giorni, vista la sua decisione di non prendere parte alle conferenze stampa post partita. Sul campo intanto ha iniziato bene la sua campagna, ma il tabellone non le è amico: Bogdan al secondo turno, Badosa al terzo, prove difficile che rendono incerto il suo approdo alla seconda settimana. Una cosa è certa comunque: la terra rossa ha ancora tantissimi segreti per lei.
  • Angelique Kerber è al capolinea. La ex numero 1 del mondo ha rimediato una brutta sconfitta contro Anhelina Kalinina, brillante ucraina che sta vivendo un ottimo periodo. Per Kerber si tratta dell’ennesima sconfitta su terra rossa, ma anche sul cemento le cose si sono complicate negli ultimi mesi. Con le Olimpiadi alle porte, il ritiro sembra molto vicino.

  • La Francia è in buone mani per il futuro, ma serve tempo. La giovane Clara Burel ha giocato un buon match contro la più esperta Danka Kovinic ed ha avuto le sue chance di portarla al terzo set. Ha un dritto che farà parlare parecchio di lei, serve solo un po’ di abitudine ai grandi palcoscenici. Discorso molto simile anche per Diane Parry, classe 2002 dal rovescio ad una mano, sempre più raro nel tour. Ha tenuto testa con onore a Sasnovich, ma ancora non riesce a portare a casa partite a questi livelli. L’altra giovanissima di casa, Elsa Jacquemot, classe 2003, ha infastidito una buona Rybakina in un bel match, in cui però non ha mai avuto concrete possibilità. La campionessa del RG junior ha sicuramente le armi giuste per diventare ostica su terra, ma per le superfici più rapide servirà qualche aggiustamento in più. Il tempo non manca, per tutte e tre.
  • Petra Kvitova ama il brivido. La due volte regina di Wimbledon ha portato a casa la sua prima partita annullando un match point ad una solida Greet Minnen, che si è sciolta poi nel terzo set. La parte bassa del tabellone è molto aperta e può esserci spazio per Petra, che però dovrà salvare qualche energia in più per andare avanti. Per adesso può rifiatare.
  • Danielle Collins sta finalmente bene. Più che la vittoria in campo contano le parole a fine partita; dopo anni di sofferenza ha rimosso una grossa ciste e ha detto addio all’endometriosi, che aveva silenziosamente e subdolamente reso difficile tanti aspetti della sua vita. Per essere il primo match da Miami ottimo risultato, anche se contro Kalinina dovrà sudare parecchio.
  • Elena Vesnina torna a vincere. La russa, assente nel circuito da anni per maternità, è tornata a vincere un match in un Major e lo ha fatto in modo convincente contro Olga Govortsova. Difficile per lei ora la sfida contro Petra Kvitova, ma la voglia di spingersi avanti è sicuramente tanta.
  • Aryna Sabalenka approda al secondo turno, ma non convince. Quando si tratta di uno Slam, dire Aryna significa dire guai. Confusa, con poche idee e tanta fretta, ben lontana dalla splendida forma mostra a Stoccarda e Madrid. Konjuh ha giocato un buon tennis, ma ha pagato la tensione nei momenti importanti e una discreta differenza in termini di peso di palla nello scambio. Per andare avanti però, la bielorussa dovrà essere ben più centrata di così. Nel frattempo, bentornata Ana, che è pronta a riprendere da dove aveva lasciato anni fa. La Bielorussia festeggia anche il passaggio di Azarenka e Sasnovich.
Marco Bonavoglia

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