Aryna Sabalenka ha conquistato per la terza volta il Mutua Madrid Open, confermando il suo dominio sulla terra rossa spagnola. Con un tennis potente e allo stesso tempo sorprendentemente variegato, la numero uno del mondo ha mostrato solidità mentale e maturità tecnica, elementi che l’hanno guidata verso il titolo senza mai dare la sensazione di essere davvero in pericolo. In finale, ha superato Cori Gauff con il punteggio di 6-3 7-6, mostrando freddezza nei momenti più delicati e chiudendo un torneo in cui ha ceduto un solo set, nel secondo turno contro Elise Mertens.
Questa vittoria rafforza ulteriormente il suo primato nel ranking WTA, con oltre 11.000 punti e un vantaggio di più di 4.000 su Iga Swiatek. Un distacco che, come sottolinea lei stessa, non intacca la sua determinazione: “Ogni partita è una lotta. Anche se ho un buon margine in classifica, ogni avversaria può costringermi a dare il massimo. Non ho bisogno di qualcuno che mi stia col fiato sul collo per trovare la motivazione”.
Dietro al successo madrileno non c’è solo la potenza dei colpi che da sempre contraddistingue la bielorussa. Sabalenka ha mostrato una crescita significativa sul piano tecnico e mentale. “Ho lavorato duramente per dare più varietà al mio gioco. Questo mi ha reso una giocatrice migliore. Ora mi fido di più del mio tocco, provo ad andare a rete e a mescolare di più le carte”, ha spiegato con un sorriso.
Il cambiamento è visibile anche nel modo in cui affronta i momenti complicati durante i match: “Essere un’atleta significa lavorare sempre su sé stessi. A volte bisogna fare un passo indietro, analizzare il proprio gioco e capire dove migliorare. È questo il percorso che sto seguendo”. L’umorismo e l’equilibrio emotivo giocano un ruolo fondamentale nella sua stabilità. Emblematico l’episodio della “mosca” durante il match con Mertens, quando il suo allenatore ha ironizzato sulla presenza di insetti mentre lei faticava a ritrovare la concentrazione: “Con il mio team scherziamo spesso. Non prendiamo le cose troppo sul serio e questo mi aiuta a stare serena”.
Nonostante tre titoli sulla terra battuta, tutti conquistati a Madrid, Sabalenka non ha ancora raggiunto la finale al Roland Garros. Ma le premesse per un cambiamento ci sono tutte. “Quest’anno ho più fiducia nel mio gioco sulla terra. In passato sono arrivata vicina alla finale, ora mi sento pronta fisicamente e mentalmente. Voglio competere e lottare per ogni punto”, ha affermato, lasciando intendere che Parigi potrebbe finalmente portarle quella consacrazione che ancora manca nel Grand Slam su terra.
Il 2025, pur con alcune finali perse – all’Australian Open, a Indian Wells e a Stoccarda – sta confermando una continuità e una tenacia che la rendono una delle protagoniste assolute del circuito. Il segreto, come ha confidato lei stessa, è la capacità di voltare pagina: “Quando inizio un nuovo torneo non penso a quello precedente. Celebro le vittorie, certo, ma poi ricomincio da capo. Questa è la chiave: memoria corta e concentrazione sul presente”.
A Madrid, Sabalenka ha ricevuto un sostegno caloroso da parte del pubblico, che le ha dato energia e motivazione. “Ogni anno sento sempre più affetto. Vedere i bambini con le loro bandiere e cartelloni è un sogno che si avvera. È una delle cose più belle della mia carriera”, ha raccontato con emozione. Dopo il trionfo, l’ha festeggiato con una coppa di fragole presa al volo in uno stand appena riaperto solo per lei. Un piccolo gesto simbolico, che racchiude lo spirito di un’atleta che, pur ai vertici del tennis mondiale, sa ancora godersi ogni momento.
Con un gioco sempre più completo, una forma fisica curata nei minimi dettagli e una forza mentale affinata nel tempo, Aryna Sabalenka è pronta a puntare dritta verso il prossimo grande obiettivo: la vittoria a Parigi. E mai come quest’anno, l’impresa sembra a portata di mano.
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