ATP/WTA Pechino: prime insidie per Rafa Nadal. Errani ad un passo dai quarti di finale

Mentre stiamo ancora cercando di digerire l’odierna abbuffata tennistica, un altro pantagruelico banchetto è oramai alle porte. Il continente asiatico tra poche ore proporrà un’altra gragnuola di sfide elettrizzanti, alternate ad incontri di rara insulsaggine agonistica. Andiamo a spulciare nella vasta offerta a nostra disposizione quali sfide potrebbero meritare la nostra preziosa attenzione.

ATP PECHINO

Giornata di riposo per il numero 1 del mondo Novak Djokovic, seppur reduce da un esordio tutt’altro che dispendioso contro Simone Bolelli. Nella giornata di mercoledì farà il suo esordio Thomas Berdych, fresco vincitore del torneo di Shenzen. Il ceco, dopo un incoraggiante inizio di stagione, è progressivamente regredito, fino a toccare il punto più basso dell’ultimo lustro agonistico. Il neo maritino della fotonica Ester Satorova cerca in questo finale di stagione un parziale riscatto per riabilitare la modesta annata. Domani il numero 5 del mondo affronterà l’uruguayano Pablo Cuevas, dotato di una buona mano ma non di colpi sufficientemente incisivi per fronteggiare il randellatore ceco.

Dopo un esordio meno spensierato del previsto torna in campo anche Rafa Nadal. Il maiorchino, nel corso del match contro l’ignoto cinese Wu Di, ha confermato le radicate incertezze e difficoltà, venendo a capo dell’incontro nonostante i ben tre break subiti nell’arco dei due parziali di gioco.

Nel pomeriggio italiano Rafa se la vedrà con il canadese Vasek Pospisil, uno dei pochi top 50 ancora imbattuti nelle sfide con l’iberico, semplicemente perchè i due non si sono ancora mai affrontati.

A completare il palinsesto della giornata pechinese saranno le sfide tra il regolarista Ferrer e lo sregolato Rosol, la rievocazione neanderthaliana tra i cavernicoli Sock ed HaiderMauer. Se poi siete sufficentemente impavidi ci sarebbe pure LuTroicki, poi non dite che non vi avevamo avvisato.

WTA PECHINO

A causa del ritiro di Belinda Bencic saranno solo cinque gli incontri in programma domani. Principiamo con l’impegno di Sarita Errani, giunta agli ottavi di finale grazie a due convincenti successi ottenuti contro pronostico, prima con Petra Kvitova e successivamente con Caroline Garcia. La romagnola è attesa da un’avversaria dalle caratteristiche fisiche e tecniche analoghe a quelle delle prime due rivali affrontate sin qui: Andrea Petkovic. La staturia teutonica sta ritrovando in Oriente lo smalto smarrito nel corso della seconda parte di stagione. Le due si sono affrontate solo sulla terra battuta, spartendosi equamente le quattro sfide disputate.

Appetitoso confronto di stili tra la pitagorica Radwanska e la rusticana Keys. Aga è in cerca di un risultato che possa porre la definitiva ipoteca sulla sua partecipazione alle Finals di Singapore, traguardo impensabile fino a poche settimane fa. La statunitense si è aggiudicata l’ultimo confronto in quel di New York, anche se la polacca rimane in netto vantaggio negli scontri diretti.

Dal match tra Caroline Wozniacki e Angelique Kerber è lecito attendersi il consueto veglione tennistico, comune denominatore di tutte le sfide tra la muraglia danese e l’imperforabile teutonica.

Chiudono il cerchio le gemelle diverse del tennis iberico, Garbine Muguruza e Carla Suarez-Navarro, impegnate rispettivamente con la statunitense Falconi e l’elvetica Bacsinszky.

ATP TOKYO

Giornata di vacche magre in quel di Tokyo. Le prime due teste di serie, Kei Nishikori e Stan Wawrinka, sono attese da due allenamenti aperti al pubblico. L’idolo di casa affronterà il rozzo americano Querrey, in passato capace di insolentire in più di un’occasione il giapponese. Allo stato attuale, però, il monolitico Sam non sembra in grado di ostacolare la corsa del reuccio locale. Stan Wawrinka, invece, se la dovrà vedere con il volenteroso Tatsuma Ito, vincitore dell’unico scontro diretto, disputatosi esattamente un anno fa nel corso dello stesso Japan Open. Tenderemmo ad escludere la riproposizione di un miracolo di tali proporzioni, anche se un Wawrinka sprovvisto della necessaria carica motivazionale sarebbe perfettamente in grado di concedere il nefando bis.

 

Gabriele Micottis

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