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Azarenka: “Vi racconto il mio 2015”

Victoria Azarenka si confida a Sports Illustrated con una lettera in cui mette a fuoco alcuni momenti della stagione. Ne riportiamo alcuni passaggi.

“L’inizio di ogni stagione è sempre molto eccitante per me, soprattutto perché io adoro l’Australia. Non solo perché ho vinto due Gran Slam lì, ma perché è stato amore a prima vista.

L’atmosfera è incredibile, i tifosi sono molto appassionati ma i motivi per cui l’adoro sono tanti. Mi piace anche quando è davvero molto caldo!

Quando sono arrivata in Australia nel mese di gennaio, tutti pensavano che potesse essere il  mio “Comeback”. Anche se io avevo sensazioni diverse. Ero nervosa? Certo sono un essere umano.

Beh, devo ammettere: il mio ego è arrivato con il nervosismo. (E se qualcuno dicesse che i grandi atleti nel loro sport non hanno ego, non ci crederò mai) Avere un ego, un senso di orgoglio, è ciò che rende un atleta fantastico. E’ l’ego che ti ricorda che sei il migliore e nessuno ti può battere. Avere un ego sano è assolutamente necessario per raggiungere la cima.

Certo, il fatto che sono dovuta tornare a combattere all’inizio di ogni partita è stato strano per me. Ho cercato di combattere e fare tutto il necessario per sentirmi come una volta ma non è stato semplice, e questa è stata sicuramente una nuova esperienza nuova per me.

Dopo l’Australia, ho avuto a che fare con una nuova realtà: una nuova situazione di coaching che non mi aspettavo. Non voglio mentire e dire che è stato facile, ma ora che è passato, sono contenta della nuova situazione. Dopo l’Australia, avevo bisogno di trovare un nuovo allenatore. E questo è stato l’inizio di molti cambiamenti e aggiustamenti.

Tanto per chiarire con Sascha Bajin abbiamo cominciato a lavorare insieme dopo che lui ha deciso di smettere di lavorare con Serena. Prima di iniziare ho contattato Serena per assicurarmi che per lei non ci fossero problemi.  Essere onesti per me è fondamentale.  Poi Wim Fissette si è unito a Doha e da subito abbiamo avuto un’ottima intesa, che è qualcosa che per me è fondamentale nel mio team. .Non sapevo molto di lui come allenatore e lui mi conosceva solo come un’ ex avversaria.

Così come conoscevo poco sul conto di Sascha, se non del suo ruolo come hitting partner di Serena. Insomma abbiamo iniziato a conoscerci tutti insieme ed è stato divertente”.

L’ US Open è uno dei miei tornei preferiti di sempre. Ho fatto grandi partite qui, e ancora una volta, ho lasciato New York sapendo che anche se avevo fatto grandi progressi, avevo ancora bisogno di migliorare. Sono certo che solo pochi appassionati di tennis si aspettavano una finale tutta italiana, ma sia Flavia che Roberta se la sono meritata tutta.

Ho voluto scrivere questa lettera a me stessa, in modo che nessuno possa girarci intorno. Questa sono io e questi sono i miei pensieri! Crudi, senza tagli ma onesti.

Vorrei dire grazie a tutti coloro che mi sostengono tutti i giorni: la mia famiglia e gli amici, la mia squadra e, naturalmente, tutti i fan di tutto il mondo. E i nemici, che rappresentano gran parte della mia motivazione. Grazie.

Ps. Questi miei pensieri potrebbero trasformarsi in una ricorrenza abituale … Non si sa mai!”

 

Giordano Granelli

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