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Belinda Bencic: “Sono entusiasta di giocare ancora con Roger Federer”

Belinda Bencic è stata in top 10 a meno di 20 anni, ha vinto un torneo Premier 5 a 18 ed appena a 17 anni aveva raggiunto i quarti di finale in un torneo dello Slam. Il suo crollo è stato improvviso e inatteso quanto l’ascesa. La tennista svizzera ha smarrito la concentrazione (probabilmente non ha retto il peso delle pressioni e delle aspettative che la circondavano) e poi è stata tormentata dagli infortuni. E’ ripartita da zero e i risultati le stanno dando ragione e restituendo fiducia.

LA RISALITA ATTRAVERSO I TORNEI MINORI – La Bencic ha chiuso l’anno con quattro titoli all’attivo, dei quali tre consecutivi. La serie vincente è partita a San Pietroburgo, ma la progressione decisiva è stata quella degli ultimi due mesi: i trofei ai Wta 125K di Hua Hin e Taipei e all’Itf di Dubai. Belinda è tornata in top 100 e attualmente è numero 74 Wta. “Ho superato i problemi fisici. Quello più serio è stato l’infortunio al polso”, ha spiegato. Il dato più rilevante è che Belinda ha programmato il rientro in modo perfetto, approfittando degli ultimi tornei stagionali. Si è fermata dopo la doppietta Hua Hin-Taipei e ha riposato giusto il tempo necessario per volare a Dubai e afferrare un altro titolo.

LA HOPMAN CUP, ROGER FEDERER E GLI AUSTRALIAN OPEN – Il 2017 era iniziato bene, insieme a Roger Federer nella Hopman Cup, poi qualcosa si è spezzato. Proprio con la Hopman Cup e con Roger Federer si aprirà il 2018 di Belinda Bencic: “E’ bello e stimolante poter giocare al suo fianco”, ha commentato la tennista elvetica. E gli Australian Open? “Penso che andare a prendere sul campo la classifica per poterli disputare e non fruire del ranking protetto siano state le scelte migliori. Non giocavo da tanto tempo e le partite disputate negli ultimi mesi mi hanno permesso di ritrovare il ritmo”, ha risposto.

Sarà bello rivedere Belinda Bencic rappresentare con Roger Federer i colori svizzeri alla Hopman Cup. Il gioco, la concretezza, la tenuta mentale mostrati da Belinda a Hua Hin, Taipei e Dubai potrebbero essere lo slancio verso un buon risultato agli Australian Open.

Monica Tola

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