RITRATTI

Bentornata campionessa!

Ritornare non è mai facile. Che si tratti di ritornare da una persona, di ritornare in un luogo o di ritornare a fare qualcosa non è mai una cosa scontata. Pensate quanto è difficile tornare a fare un’attività abbandonata otto anni fa, davanti a migliaia di persone, quindi con tanta pressione addosso, e farlo contro la seconda miglior giocatrice al mondo, o almeno colei che ha dimostrato di esserlo nell’ultimo torneo davvero importante. Questo per dire che, anche se il match fosse finito 6-0 6-0, nessuno avrebbe avuto nulla da dire. Invece Kim Clijsters non ne ha voluto sapere di scuse, lamenti o polemiche ed ha strappato un sorriso a chiunque abbia visto anche un singolo 15 dell’incontro. Sono bastati un paio di scambi per capire che quella donna non fosse una giocatrice qualunque. Al di là degli ottimi risultati conquistati in passato e di tutto quello che concerne la sua splendida carriera, la tennista belga ha dimostrato il suo amore per questo sport una volta per tutte e ci auguriamo di vederla a lungo sui campi da tennis di tutto il mondo.

GLI HIGHLIGHTS DEL MATCH

Partiamo dal punteggio: Garbine Muguruza si è imposta per 6-2 7-6(6). Nel primo set Clijsters ha faticato a trovare il ritmo, soprattutto in avvio quando ha perso la battuta, ma nel complesso si è trattato di un risultato quasi casuale. Come spesso accade nel tennis femminile, ci sono state molte palle break perciò il parziale avrebbe potuto tranquillamente terminare 6-4 come 6-1 in favore della spagnola, che ha oggettivamente meritato. La vera Clijsters l’abbiamo vista invece nel secondo set, dove malgrado un pessimo inizio, dove ha ceduto il servizio in due occasioni, è riuscita a portare la sua avversaria fino al tie-break, andando a due punti da un inimmaginabile terzo set. Ciò che ha veramente impressionato però è la sua voglia di lottare, di non mollare neppure un singolo 15 e la sua incredibile umiltà che l’ha spinta a rimettersi in gioco e confrontarsi con avversarie molto più giovani di lei. Poi ovviamente sul braccio non c’è neanche da discutere. Con un po’ di allenamento e di confidenza in più con il tennis attuale le potenzialità della belga sono davvero enormi. Probabilmente però non ci rendiamo conto di ciò a cui stiamo assistendo.

Vediamo se i numeri ci vengono in soccorso. Clijsters ha vinto quattro slam (più altri due in doppio), è stata a lungo numero uno del mondo, ha vinto le Wta Finals in tre occasioni ed è persino stata inserita nella Hall of Fame. Perchè mai una giocatrice con un tale palmarès, che nel frattempo ha dato alla luce tre figli (T-R-E), dovrebbe mai pensare di ritornare a sudare, a faticare e a lavorare duro quando non ha più nulla da dimostrare a nessuno? E’ troppo facile dire di voler tornare. La verità è che tra il dire ed il fare c’è di mezzo una voragine. Non è un caso che in passato molte ci abbiano provato prima di rendersi conto delle difficoltà, di tutti i sacrifici che avrebbe comportato e poi rinunciare. La 36enne di Bilzen invece l’ha detto e l’ha fatto. Inoltre quasi in tempi record, impiegando appena una manciata di mesi. Ovviamente una rondine non fa primavera perciò guai a trarre conclusioni affrettate. Comunque vada, abbiamo assistito ad un qualcosa di straordinario e tutt’altro che scontato. Ci auguriamo perciò di poterlo gridare forte: bentornata campionessa!

Kim Clijsters con sua figlia Jada in occasione della premiazione dello Us Open 2010.
Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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