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Camila Giorgi: il ritratto dell’imprevedibilità

Camila Giorgi è una di quelle tenniste indecifrabili, imprevedibili, dotata di un talento innegabile, capace di battere una top 5 e di perdere da chi non tocca neanche le prime 100 posizioni del ranking. Spesso si è trovata costretta a gravitare in posizioni abbastanza mediocri di classifica, la domanda da porsi è perché questo accade? Difficile rispondere univocamente e in modo esaustivo, certo è che ci son dei temi ricorrenti quando si parla di lei, come la sua decisione di affidarsi per tanto tempo alla figura di suo padre come coach, o il fatto di non aver mai voluto diventare un’icona del tennis femminile italiano, preferendo restare poco esposta mediaticamente, nonostante il nostro sport ne avesse un grande bisogno. Detto questo è innegabile che guardando in casa nostra, Camila rappresenta ad oggi probabilmente l’unica ragazza che possa darci qualche soddisfazione, di allontanarci un po’ da una situazione di mediocrità generale.

Inutile dire che sia in possesso di un tennis che nelle giuste giornate può fare male davvero a chiunque, purtroppo spesso manca la continuità, mentale e fisica, la voglia di lottare su ogni punto, la pazienza di non tirare solo vincenti. La ricerca dogmatica del vincente, queste parole descrivono in modo sinteticamente perfetto l’essenza di camila, la sua voglia di stupire restando sempre seria.

È dotata di una potenza di colpi spaventosa, velocità che si toccano raramente nel tennis femminile, può procurarsi il punto indistintamente di dritto e di rovescio, può far male col servizio, non le manca davvero niente.
Forse qualcuno che la possa consigliare in modo meno emotivamente coinvolto, ecco quello forse le manca.

Al di là dei problemi con la federazione per la famosa mancata risposta alla convocazione in fed cup, con le ormai veterane Vinci e Errani verso il declino, il nostro  tennis ha un estremo bisogno di lei. Bisogna augurarsi che la Giorgi trovi la sua dimensione, la sua serenità tennistica, che possa garantirle e garantirci di divertirci, almeno di cominciare a farlo, perché le premesse ci sono tutte. Si perché oggi l’azzurra ha confezionato un altra prestazione sontuosa ai danni della Radwanska, letteralmente spazzata via in due set. Perché non iniziare proprio quest’anno, chissà, subito con un grande risultato, prevedibilmente imprevedibile, proprio come lei.

Daniele Turrini

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