Carla Suarez Navarro, ultimo sprint contro la malattia

Carla Suarez Navarro si appresta ad affrontare l’ultima seduta di chemioterapia. Un percorso – non ancora concluso – iniziato poco prima degli US Open con la scoperta della malattia. Da quel momento sono passati circa sei mesi: “Tutto sta andando nella direzione giusta, anche meglio di quanto preventivato visto che hanno deciso di annullare una delle sedute di trattamento. Aspetto di incontrare il medico e sapere il responso. Se è positivo potrò tornare alla mia quotidianità e normalità“.

Nell’intervista concessa a RNE, la spagnola ha raccontato di aver ripreso a giocare a tennis dopo aver già dichiarato di voler tornare in campo prima di salutare il suo pubblico e ritirarsi: “Le prime volte colpivo palline più leggere, adesso ho ripreso con quelle ‘classiche’. Prima di rientrare dovrò comunque vedere come reagirà il mio corpo. Mi serve tempo per tornare in forma, adesso mi stanco molto più velocemente e impiego più tempo a recuperare ma ho dei progetti e delle idee in mente anche se fare ora una stima su una ipotetica data è presto“.

Gli anni passati nel circuito a competere sono stati l’arma in più di Carla Suarez Navarro durante questa lotta importante: “Quando giochi a tennis, sia durante i tornei che negli allenamenti, sei da solo. Sei tu a dover trovare dentro di te le soluzioni ai problemi e agli ostacoli che ti trovi davanti. E questa mentalità mi ha aiutata tantissimo nel combattere la malattia“.

Nella mente dell’iberica ci sono due grandi obiettivi adesso. Il primo è la guarigione, il secondo invece il ritorno in campo: “Vorrei salutare tutti giocando uno Slam, magari vincendolo e mi piacerebbe che fossero gli US Open” racconta. Poi prosegue: “La pandemia purtroppo ha rivoluzionato tutto. I giochi olimpici sono stati rimandati e non so se sarò pronta per luglio. Se il 2020 fosse stato un anno come tutti gli altri avrei avuto la possibilità di giocare tornei e qualificarmi“.

E, a proposito di tornei in programma, Carla Suarez Navarro è sempre in contatto con le sue colleghe che sono in procinto di disputare i prossimi Australian Open seppur tra mille difficoltà: “Ho parlato con alcuni giocatori e mi hanno assicurato che l’attenzione per la sicurezza è davvero massima. La maggior parte di loro ha la fortuna di poter uscire dalla stanza e allenarsi sul campo. In ogni caso, nonostante tutto, si sento dei privilegiati per esser lì e per poter tornare a competere“.

 

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