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Caroline Wozniacki e la maledizione delle finali perse

Caroline Wozniacki, dopo due stagioni poco esaltanti, terminate ben al di sotto della top 10, è tornata in grande spolvero, ha ricominciato a picchiare forte da fondo campo ed ha riacquisito rinnovata fama di insuperabile ribattitrice. L’ultima classifica WTA ha premiato il sacrificio e la tenacia della danese con il n.5 del mondo, piazzamento che tiene conto dei buoni risultati ottenuti negli Slam, su tutti un ottimo quarto di finale a Parigi perso dalla futura campionessa Ostapenko, e delle tante finali raggiunte nella stagione attuale.

La tennista di Odense ha raggiunto ben sei finali in questa stagione, risultato fine a se stesso se si pensa che nessuna di queste è stata portata a casa. Sei atti finali sono tanti, numeri che poche giocatrici possono annoverare nel personale ruolino stagionale. Numeri che, però, diventano ordinari se il soggetto in questione è Caroline Wozniacki, ex n.1 del mondo, 25 tornei vinti, 48 finali disputate complessivamente, di cui due, perse, sul cemento di Flushing Meadows. Carriera numericamente impressionante per una classe ’90, che avrebbe probabilmente meritato più fortuna nei tornei Major, dove ancora le manca l’acuto.

Le maledette sei finali stagionali perse, l’ultima poche ore fa a Toronto, avrebbero potuto senza dubbio accrescere il prestigio, la carriera e il palmares, se mai ce ne fosse bisogno, della bionda danese. Nel 2017, infatti, la Wozniacki ha disputato, come detto, sei atti conclusivi di tornei dalla rilevanza non indifferente. In ordine crescente di importanza Caroline ha giocato la finale a Bastad (International), persa a sorpresa dalla Siniakova, a Doha e Eastbourne (Premier) è uscita sconfitta in entrambi i casi da Karolina Pliskova, a Dubai e Toronto (Premier 5) altre delusioni dalla medesima avversaria, la Svitolina. Infine, nell’appuntamento più importante della stagione, il Premier Mandatory di Miami, la Wozniacki è caduta, manco a dirlo, sotto i colpi della britannica Konta. Il dato che desta più impressione è quello relativo ai punteggi delle singole finali. La danese è sempre uscita a testa bassa dal campo, perdendo in ogni occasione in due set, peraltro netti e piuttosto rapidi. Il bilancio delle finali 2017, dunque, per Caroline è mestamente fermo a 12 set persi e 0 vinti.

L’appuntamento Us Open è alle porte e la Wozniacki ha intenzione di invertire il triste trend stagionale che la vede ancora ferma al palo. Chissà che l’ultimo Slam dell’anno non ci riservi una scena in cui potrebbe essere proprio la danese a sollevare l’ambita coppa, in un torneo che, nel lontano 2009, le ha spalancato le porte verso la definitiva consacrazione e soprattutto verso la prima piazza mondiale raggiunta a soli vent’anni.

Sebastiano De Caro

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