Caso Williams: sessismo? I numeri dicono altro

A distanza di una settimana esatta, la vicenda Williams vs Ramos continua a suscitare scalpore. La sceneggiata che abbiamo visto durante la finale femminile degli US Open sarà sicuramente uno dei momenti che passerà alla storia, soprattutto per le pesanti accuse di Serena Williams all’arbitro: “se fossi stato un uomo non mi avresti chiamato il coaching”. Un semplice coaching (confermato anche dallo stesso Mouratoglou) è bastato per far innervosire la Williams, che si è sentita presa di mira dall’arbitro solo perché donna. Warning per coaching, racquet abuse e verbal abuse: nonostante la Williams sostenga che gli arbitri siano spesso sessisti e penalizzino le donne, i dati dicono esattamente l’opposto. 

Il New York Times ha elaborato tutti i dati dei tornei dello slam degli ultimi anni, quindi dal 1998 fino al 2018. Se si escludono i coaching, chiamati più spesso alle donne che gli uomini, sono proprio i maschi a ricevere una quantità molto più elevata di sanzioni.
Per quanto riguarda i racket abuse, gli uomini hanno ricevuto 646 warning contro i 99 delle donne. Una differenza di ben 547 chiamate. Anche nell’audible oscenity e condotta antisportiva gli uomini sono di gran lunga avanti rispetto alle donne.
Nei coaching gli uomini hanno ricevuto 87 warning contro i 152 delle donne. Stando a questi dati, le parole di Serena Williams non valgono assolutamente nulla. 1517 contro 535, quasi il triplo dei warning a favore dei giocatori ATP.

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