Chi è Sascha Bajin?

INDIAN WELLS, CA - MARCH 11: Naomi Osaka of Japan talks with her coach Sascha Bajin while playing Sachia Vickery during the BNP Paribas Open on March 11, 2018 at the Indian Wells Tennis Garden in Indian Wells, California. (Photo by Jeff Gross/Getty Images)

Serena, Serena e ancora Serena, da quando gli U.S. Open sono terminati, non si è parlato d’altro, oscurando la vera storia di questo inizio settembre: Naomi Osaka ha dimostrato a tutti che non serve essere casinisti o stravaganti per vincere, anzi, il lavoro duro e la compostezza sono stati la chiave del suo successo, una purezza ed una gentilezza disarmanti, che culminano in quel “Mi dispiace per voi, ma oggi ho vinto io” dedicato proprio a chi la fischiava mentre veniva incoronata regina di New York.

Se c’è però una persona che possa davvero condividere con la giovane giapponese questa gioia pacata, questa è sicuramente Sascha Bajin.

Una storia quantomeno particolare: da Serena Williams a Osaka, passando per Azarenka e Wozniacki.

La storia di Alexandar “Sascha” Bajin non può che essere definita particolare: dopo una mancata carriera da giocatore professionista, che si conclude nel 2008 dopo aver toccato al massimo posizioni attorno al 1150, quasi per scherzo, dopo qualche bicchiere di troppo ad un party a Monaco di Baviera, accetta il ruolo come sparring partner di Serena Williams.
Con “Serenona” si instaurerà un rapporto molto duraturo e fruttuoso: in 8 anni di collaborazione diventerà per l’americana molto più che un semplice sparring partner ma, come lo definirà proprio Serena, “la persona più importante del mio team, dopo i miei parenti, un vero e proprio fratello maggiore”.  La conclusione della loro collaborazione fu ufficializzata dalla 23 volte campionessa slam via Twitter, con però la sicurezza che il loro rapporto era rimasto invariato.

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Sascha Bajin e Serena Williams

Il tedesco, però, rimarrà per ben poco disoccupato: nel febbraio 2015 è Vika Azarenka a richiedere i servigi di Bajin, su consiglio del coach dell’epoca Wims Fissette, che lo definì “Il miglior sparring in circolazione”. Proprio con l’aiuto di Bajin, la giocatrice bielorussa riuscì a rientrare dopo una serie che sembrava infinita di infortuni: a gennaio 2016 conquista il titolo di Brisbane e i quarti a Melbourne, per poi conquistare la coppia Indian Wells – Miami.
Anche con Azarenka, però, il rapporto non risulta duraturo: complice la maternità della due volte campionessa slam, Bajin ritorna di nuovo senza giocatrici da seguire. 
La pacchia dura poco per il tedesco: nel febbraio 2017 è Caroline Wozniacki, suggerita dell’amica Serena Williams, ad assumere Bajin come sparring partner. Il teutonico riesce ad entrare perfettamente in sintonia con la figura forte di Piotr Wozniacki, coach e padre di Caroline: diventa quasi un assistant coach, che osserva e commenta i match della tennista danese proprio assieme al suo vero allenatore. Anche con lei, i risultati non tardano ad arrivare: Caroline rientra ben presto in top 10, conquista i quarti sia al Roland Garros che a Wimbledon, vince il torneo di Tokyo e conquista un totale di sei finali durante l’anno. La ciliegina sulla torta, però, arriva a Singapore: qui la danese conquista il titolo, chiudendo la stagione al numero 3 del mondo, con un bilancio di 60 vittorie e 21 sconfitte.

Caroline Wozniacki e Sascha Bajin

Col finire della stagione, si chiude anche il rapporto con la tennista danese, che motiva la propria scelta dicendo: “Penso che aspiri ad essere un vero e proprio coach, ma non è ciò di cui ho bisogno ora purtroppo”.

L’opportunità della vita

Finalmente, a gennaio 2018, Bajin riceve una chiamata tanto sperata: Naomi Osaka, numero 68 del mondo, sta cercando un coach, e spera di ritrovare una figura del genere proprio nel tedesco. Finalmente riesce ad uscire dai panni di sparring partner, per indossare quelli molto più adatti da allenatore, anche se con qualche titubanza iniziale: “Ho sempre pensato che Naomi avesse un grande potenziale”, ha dichiarato, “ma pensavo fosse anche arrogante, visto la sua indole silenziosa. E’ riuscita a stupirmi: è molto dolce, ed ha un senso dell’umorismo non comune. E’ sarcastica e riesce a prendersi in giro da sola anche mentre è in campo, è davvero bello lavorare con lei. Tutte le giocatrici con cui ho lavorato prima, seppur enormemente differenti, avevano in comune la grandezza, e vedo questa caratteristica anche in Naomi“.

New York, New York

Ovviamente, dopo l’enorme exploit americano di Naomi Osaka, il nome di Bajin è finito sulla bocca di tutti, e lui, in innumerevoli conferenze stampa, ha dato molti chiarimenti sul suo rapporto con Naomi: “Dopo l’esperienza con Caroline, ero quasi deciso a non viaggiare più. Le mie ultime collaborazioni si erano concluse rapidamente, e sentivo come se non riuscissi a lavorare appieno con le giocatrici. Non sono riuscito, però, a resistere alla chiamata di una ragazza che si è dimostrata gentilissima e supportata da una famiglia che mi ha accolto con molto entusiasmo. In Naomi ho sempre visto un potenziale enorme, e speravo di essere la persona giusta per aiutarla ad esprimerlo. E’ molto diverso dai lavori precedenti: le altre erano tutte giocatrici già formate, che sapevano già cosa e quanto ci volesse per conquistare titoli importanti, mentre con lei sono io a guidarla. Per questo, sin dall’inizio, ho cercato di lasciarle più libertà possibile, facendola esprimere come meglio credeva, dandole qualche dritta per indirizzarla al meglio”.

Sascha Bajin e Naomi Osaka 

Felicità in campo

Uno dei grandi cambiamenti apportati dal teutonico al tennis della giocatrice giapponese è stato a livello mentale: “Penso ci siano stati alcuni match nel passato in cui si è scoraggiata ed è stata negativa semplicemente perché qualcosa non funzionava. Questo aspetto della persona varia per ognuno di noi: sarebbe stato impossibile dire ad uno come McEnroe di essere più positivo in campo, ma penso proprio che lei ne abbia bisogno. E’ una perfezionista, e vuole che sia fatto tutto a regola d’arte, e questo è molto positivo, ma essere troppo duri con se stessi può essere dannoso. Sta cercando e vuole a tutti i costi migliorare, per questo sta escludendo la negatività dal suo gioco”.
“Penso che la chiave stia nell’avere l’attitudine giusta: quando qualcosa in un match non va, non bisogna impuntarsi fino a capire come farlo funzionare, ma si deve vedere cosa sta davvero portando punti e focalizzarsi su quello, in modo da vincere il match”.

Il paragone con Serena

E’ noto a tutti che l’ultima campionessa slam incoronata sia cresciuta nel mito di Serena Williams, per cui la domanda sulle somiglianze tra le due non poteva mancare: “L’unica cosa che hanno in comune penso sia il tipo di capelli, tantissimi capelli”, ha detto Bajin scherzando. “Scherzi a parte, sono molto potenti, grandi servitrici e forti coi colpi a rimbalzo. L’attitudine è molto diversa, però: Serena è aggressiva, mentre con Naomi devo sforzarmi per vedere un suo pugno. Non ho conosciuto Serena da più giovane, magari era anche lei così riservata, ma quando l’ho incontrata era più sciolta. Sto lavorando molto sodo, e nel team lo stiamo facendo tutti, per far si che Naomi un giorno riesca a dominare il gioco come ha fatto Serena“.

Naomi Osaka dopo la vittoria ai quarti degli U.S. Open

Una finale impossibile da dimenticare

Dopo il capolavoro della propria protetta, la domanda sul comportamento della Williams in campo non era neanche lontanamente evitabile. Riguardo il warning per coaching Bajin ha detto: “Se lo ha ricevuto, evidentemente stava ricevendo consigli. Io però non lo so, non guardavo il suo angolo, ero concentrato su Naomi“.
Riuscendo a portare, finalmente, la discussione sulla grande prestazione della nipponica, ha detto:”E’ stato stupendo vedere come è rimasta composta, come non ha mai fatto scendere il livello durante la partita. E’ riuscita a stare calma, nonostante abbia avuto costantemente tutto il pubblico contro; anche le varie divagazioni successe non l’hanno turbata, sapeva cosa doveva fare“.
“Anche se avesse battuto un’altra giocatrice in finale, non sarebbe cambiato nulla, in ogni caso sarebbe stato un risultato grandioso; riuscire a superare Serena, però, non è una cosa che riescono a fare tutte le giocatrici”, ha concluso il teutonico.

Sascha Bajin osserva la finale degli U.S. Open
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