Circuito WTA: i dieci match più belli del 2014

La stagione è ormai completamente archiviata e Tennis Circus stila una personalissima classifica dei dieci match più belli dell'anno. di G.Lupi

La stagione è ormai completamente archiviata e Tennis Circus stila una personalissima classifica dei dieci match più belli dell’anno.

1) Roland Garros, Finale, Maria Sharapova b. Simona Halep 6-4 6-7 6-4

Maria Sharapova è la regina del Roland Garros per la seconda volta. In ginocchio, sulla terra rossa dello Chatrier, di fronte ad uno stadio gremito, dopo 3 ore e 2 minuti di intensa battaglia. Piange, di gioia, quando realizza di aver compiuto un’impresa forse superiore anche ad altre del passato. Nessun bacetto tra le due, solamente una fredda stretta di mano. Simona piange per un’occasione sciupata, ma il pubblico le riserva una standing ovation degna delle più grandi campionesse. “E’ stata la finale più difficile della mia carriera”, afferma Maria durante la premiazione. Sale sugli spalti, abbraccia il suo angolo, lo ringrazia e si auto-compiace. La tigre siberiana è tornata a ruggire in un sabato parigino baciato dal sole. Per due minuti non hanno battuto il record di Graf-Sanchez del 1994.

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2) Cincinnati, Semifinale, Ana Ivanovic b. Maria Sharapova 6-2 5-7 7-5

Un match intenso, bellissimo, senza una fine certa: palpitazioni, grandi colpi, entusiasmo, errori figli di fatica e stress, chiamate sbagliate, match point da una parte e dall’altra. Emozioni e grande tennis, in quello che per molti verrà ricordato come uno dei match dell’anno, se non il migliore per molti. Una partita prima dominata dalla Ivanovic, poi capovolta dalla Sharapova e infine trasformatasi in una battaglia campale giocata a viso aperto, con la russa che ha fallito due match point e la serba capace, due giochi più tardi, di trasformare la sua seconda palla match, nel tripudio generale di un pubblico in visibilio.

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3) WTA Finals, Semifinale, Serena Williams b. Caroline Wozniacki 2-6 6-3 7-6

Utilizzando una frase ormai abusata, “quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare” e dopo una settimana alterna, la numero uno del mondo ritrova, seppur a sprazzi, lo smalto dei giorni migliori per battere Caroline Wozniacki 2-6 6-3 7-6 (6) in due ore e 13 minuti. Il terzo set diventa una passerella spettacolare, con un’intensità e una qualità di gioco memorabili. La danese comprende che non basta più la pura difesa, seppur intelligente, e diventa più propositiva, Serena, dal canto suo, continua ad essere una belva al servizio. Sul 6-5 e servizio Wozniacki, la Williams ha un match point, ma la numero 8 del mondo lo annulla con il punto del match e forse dell’anno, opponendosi due volte con la volée ai passanti di Serena. Il tiebreak è la degna conclusione, ed a trionfare, è la regina. 

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4) Wimbledon, Terzo Turno, Petra Kvitova b. Venus Williams 5-7 7-6 7-5

La vincitrice dell’edizione del 2011 ha la meglio sulla veterana americana, ormai sul viale del tramonto, che ha trionfato a Church Road per ben 5 volte. E’ sempre stata la sua seconda casa, il torneo nel quale ha espresso il suo miglior tennis di sempre (epica la finale del 2005 contro la Davenport), ammaliando ed incantando gli spettatori inglesi, con colpi sublimi, taglienti, rapidi. Si è trovata di fronte una Kvitova troppo centrata, molto vicina ai livelli del 2011, e che, non a caso, avrebbe schiantato in finale, pochi giorni dopo, Eugenie Bouchard, con un netto 6-3 6-0. Senza dubbio il match più bello dell’edizione, apparsa appassita ed apatica.

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5) Fed Cup, Finale, Petra Kvitova b. Angelique Kerber 7-6 4-6 6-4

La Repubblica Ceca conquista la terza Fed Cup in quattro anni (precedenti 2011 e 2012) grazie al 3-0 firmato da Petra Kvitova. In altri cinque precedenti su sei, le due erano arrivate a giocarsi il match al terzo set: così è avvenuto anche oggi, dopo due parziali tesi e pieni di sorprese. Dal secondo parziale inizia un vero e proprio psicodramma, in perfetto stile WTA. Uno psicodramma che difficilmente la Kerber scorderà. Secondo parziale quasi fotocopia, al contrario, con la ceca che parte con un gioco solido e forte, vola sul 3-0 ma poi si spegne: la rimonta della Kerber è implacabile . Nel terzo set la tedesca va avanti 2-0, con svariate palle del 3-0, ma subisce una rimonta fulminea che consente alla Kvitova di festeggiare una chiusura di anno praticamente perfetta.

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6) Madrid, Quarti di Finale, Maria Sharapova b. Na Li 2-6 7-6 6-3

La notizia del ritiro di Serena Williams carica d’importanza il match che vede opposte ai quarti di finale del torneo di Madrid Maria Sharapova e Na Li. Al via, la russa sembra più centrata ma dal 2-2 la Li, infila cinque giochi consecutivi e una striscia, ancor più impressionante, di 20 punti a sei. La Sharapova si sa però, è una belva assetata e non mollerà mai un match senza aver prima sputato tutto il sangue che ha in corpo.  Nel secondo parziale, il livello degli scambi si alza e l’equilibrio regna fino al 3-3: la Li centra il break, ma nel momento di maggiore difficoltà, Masha recupera subito lo svantaggio, chiudendo la pratica al tie-break. Nel terzo set, la russa rischia di vanificare gli sforzi con un game disastroso, ma si salva, e dopo due ore e mezza può finalmente gioire.

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7) Us Open, Terzo Turno, Sara Errani b. Venus Williams 6-0 0-6 7-6

Sarita e la maggiore delle Williams, hanno giocato un set, il terzo, in maniera meravigliosa, dopo il 6/0 0/6 con Errani in partenza, dei primi due, oseremo dire, impalpabili. Ha fatto a “cazzottoni” con una Venere Nera tornata, è il caso di dirlo, a livelli quantomeno accettabili. Nonostante la marea di errori non forzati, alla fine ha vinto una partita pazzesca.  E quando sul 5-3 per la statunitense, alle 20 e 50, sull’Arthur Ashe, l’umidità ha toccato livelli di guardia e la Errani ha di nuovo strappato il servizio alla sua avversaria, arrivando poi a 5-5. Ed infine il tiebreak, con una Errani che si porta sul 5/2, ma viene ripresa sul 6/5 prima di chiudere i conti, zittendo il pubblico statunitense, colpevole di non averla applaudita abbastanza. 

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8) Australian Open, Quarti di Finale, Eugenie Bouchard b. Ana Ivanovic 5-7 7-5 6-2

La bella Eugenie, che ha conquistato il pubblico australiano che ad ogni match le regala un peluche diverso, sta diventando è diventata ormai una certezza, ma tutto è iniziato proprio in Australia, un torneo che difficilmente dimenticherà. Rivelazione del 2013 per la Wta, contro la serba ha messo in mostra le doti che ne stanno facendo una giocatrice da top della classifica: ottimo servizio, colpi a rimbalzo di uguale forza, straordinaria velocità di gambe e tanta faccia tosta. La Ivanovic non ha ripetuto la prestazione esaltante contro Serena Williams, preda di una tensione emotiva molto forte, anche perché si è trovata di fronte un’avversaria pronta a lottare su ogni punto e in grado di rimontare dopo aver perso il primo set da 5-4 e servizio, sintomo di grande carattere. Proprio il carattere, che fa di Genie la tennista che è attualmente.

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9) Parigi (GDF Suez), Semifinale, Sara Errani b. Alizè Cornet 7-6 3-6 7-6

Una battaglia infinita, tra due lottatrici, arcigne, tenaci, caparbie. Da una parte la tennista di casa, preda di pianti isterici tra un punto e l’altro, dall’altra Sara, sempre pronta a vendere cara la pelle, anche di fronte ad un pubblico non proprio ineccepibile ed una superficie, per lei astiosa. Dopo una guerra aperta di oltre 3 ore, la romagnola, ha potuto gioire a gran voce. Ha vinto il primo set al tiebreak dopo aver sprecato un vantaggio del 4-2. Male il secondo set, dove ha perso 3 giochi consecutivi dal 3 pari. E’ tornata poi avanti 5-3 nel terzo, senza però riuscire a chiudere. E’ servito il tie break per avere ragione di Alizè, uno dei tanti tiebreak del 2014.

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10) Roland Garros, Eugenie Bouchard b. Carla Suarez Navarro 7-6 2-6 7-5

Su un Lenglen in visibilio, in un’atmosfera calda, la 20enne Eugenie Bouchard ha prevalso in tre set sulla più navigata Carla Suarez Navarro, martellando ogni palla con tutta la forza possibile. La Bouchard è stata brava a recuperare il primo set dopo essere stata sotto prima 3-1 e dopo 5-2. La reazione della Suarez Navarro però non si è fatta attendere. La canadese è calata e la spagnola è riuscita a infilare 10 game su 13, pareggiando il contro dei set (6-2) e volando avanti 4-1 al terzo. Ma a questo punto la Suarez Navarro si è spenta non riuscendo più a reggere le possenti diagonali della Bouchard che ha piazzato un parziale di 12 punti di fila. Sul 5 pari la canadese ha fatto il break e poi ha chiuso al terzo match point. Ennesima prova di forza e personalità, che chiude la nostra classifica annuale dei match più belli ed avvincenti.

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Quali sono stati i vostri match preferiti?

Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)

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