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Circus Preview: Muguruza opposta all’immortale Radwanska, Sharapova attesa dall’imponderabile Kvitova.

Una maga dalle incalcolabili vite, una rassicurante tumulatrice della porta accanto, un’imprenditrice di gommose caramelle al napalm e una delle molteplici ex di Radek Stepanek: queste le quattro sopravvissute alle forche caudine della fase a gironi delle Finals di Singapore. Vivisezioniamole con minuzia,perizia e facezia a poche ore dalle attesissime semifinali in programma domani.

WTA FINALS SINGAPORE

Risolti gli angustiosi calcoli delle probabilità e degli imprevisti, frutto della detestabile formula del Round Robin, possiamo finalmente riaccasarci alla primigenia essenzialità del tennis: chi vince avanza, chi perde va in vacanza.

Saranno Agnieszka Radwanska e Garbine Muguruza a farci riassapore per prime il gusto dell’eliminazione diretta. La polacca, per il secondo anno consecutivo, giunge alle semifinali delle Finals mediante una delle sue abituali diavolerie occultistiche. Un anno fa Aga fu in grado di aggiudicarsi il passaggio tra le prime quattro rimontando dal passivo di 5-1 del contro Maria Sharapova, riuscendo a strappare il set che le consentì di ottenere il passaggio del turno, nonostante le due sconfitte incamerate nel proprio girone.

A 12 mesi di distanza l’ossuta Radwanska ha pensato bene di replicare l’ardito funanbolismo, elevando ulteriomente il coefficiente di difficoltà. A seguito della sconfitta contro Flavia Pennetta, giunta dopo lo sciagurato esordio contro Maria Sharapova, la polacca, alla viglia del suo ultimo impegno, aveva un numero di possibilità di passare il turno di poco inferiore a quelle di Ignazio Marino di rimanere sindaco di Roma. La nostra eroina, però, è in grado come poche altre di convertire la rassegnazione in propellente motivazionale. Trovatasi ancora una volta sotto 5-1, stavolta nel tie break del primo set contro Simona Halep, Aga ha nuovamente volteggiato sul baratro, inanellando una sequenza di sei punti consecutivi, assicurandosi il parziale che, altrimenti, l’avrebbe condannata all’irrimediabile eliminazione. Scampato l’abisso la maga ha poi dominato il secondo set, agevolandosi in seguito della perentoria affermazione di Masha sulla nostra Penna.

Se il percorso singaporiano di Agnieszka è paragonabile ad un concentrato grottesco-adrenalinica in stile Mission Impossible, quello di Garbine Muguruza ha le sembianze di un lungometraggio ben scritto, ben diretto ben interpretato, ma privo di sussulti. La spagnola, infatti, da circa un mese ha scoperto la propria vocazione esistenziale: la mietitura di colleghe. La gioviale Garbine cela, dietro quel rassicurante aspetto da ridanciana ragazzona di campagna, un’animosità agonistica che fino a qualche tempo fa non le riconoscevamo. Muguruza, dopo la convincente affermazione nel Premier 5 di Pechino, ha prolungato la propria imbattibilità anche nel corso delle Finals, con un ruolino di sei set vinti ed uno perso. Proprio il parziale ceduto a Petra Kvitova, nel corso dell’ultima partita del girone, potrebbe aprire una microscopica breccia nell’apparente inviolabilità dell’iberica. Garbine contro la ceca ha palesato momenti di tangibile stanchezza, derivanti dal duplice impegno cui deve far fronte la tennista di origini venezuelane: Muguruza, oltre all’impegno in singolare, sta contemporaneamente affrontando il torneo di doppio, affiancata dall’inseparabile Suarez-Navarro.

Quattro gli scontri diretti andati in scena nel 2015, tutti appannaggio della spagnola. Muguruza ha le armi per poter disinnescare le estenuanti variazioni geometriche di Aga, in attesa di guadagnare la possibilità di accellerare lo scambio imponendo la propria cilindrata. Sarà Garbine, dunque, l’obbligatoria favorita della prima semifinale in programma, ma per rispettare il pronostico dovrà evitare i passaggi a vuoto palesati contro Kvitova.

La seconda semifinale vedrà contrapporsi l’infuocata Maria Sharapova e la miracolata Petra Kvitova. Masha, giunta alle Finals gravata da molteplici incognite di tipo fisico, ha sbriciolato ogni remora sulla sua attuale competitività. Dopo aver pagato l’inevitabile tributo all’inattività, perdendo il primo set nel match d’esordio contro Aga Radwanska, Maria ha defibrillato la propria brutalità agonistica, infliggendo un parziale di sei set a zero alle altre tre componenti del gruppo. Kvitova, invece, si ritrova in semifinale quasi esclusivamente per grazia ricevuta.

Petra, più che per le sue alterne prestazioni, deve il passaggio del turno all’amica Lucie Safarova, oltre che alle irrisolvibili psicosi tennistiche di Angelique Kerber. Il successo di Safarova, già eliminata ancor prima di scendere in campo, ha consentito a Kvitova di scalzare l’inconcludente Kerber dal secondo posto del girone, nonostante il miserrimo bottino di una vittoria a fronte di ben due sconfitte. Masha sembra quindi nelle condizioni migliori per ottenere il secondo successo nel Master di fine anno, ad 11 anni dalla sua prima ed unica affermazione. Conosciamo fin troppo bene, però, l’imperscrutabilità di Petra, capace di passare con innata disinvoltura da tragicomiche apparizioni a feroci aggressioni tennistiche.

Questo il programma delle semifinali:

WTA FINALS SINGAPORE

Non prima delle h 08.00 italiane

G.Muguruza- A.Radwanska

Non prima delle h 11.30 italiane

M.Sharapova- P.Kvitova

Gabriele Micottis

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