Circuito WTA: i dieci match più belli del 2013

1) Finale Australian Open 2013, Victoria Azarenka b. Na Li 4/6 6/4 6/3

Na Li si presenta all’appuntamento dopo una netta vittoria ai danni della russa Maria Sharapova in semifinale e si mostra centrata e determinata sin dai primi scambi. Due incidenti di percorso però le rovinano il sogno di una seconda vittoria Slam, regalando così all’Azarenka il secondo titolo consecutivo in quel di Melbourne. Vika alza il trofeo tra i numerosi fischi del pubblico che pare non aver apprezzato particolarmente il suo atteggiamento in campo; nonostante ciò dimostra ancora una volta che, Williams a parte, è lei la vera numero 2.

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2) Finale Us Open 2013, Serena Williams b. Victoria Azarenka 7/5 6/7 6/1

Un epilogo di stagione abbastanza prevedibile: le due si erano affrontate già alcune settimane prima a Cincinnati, dove avevano dato vita ad un match di altissimo livello, ma, non contente di ciò, si ripetono a Flushing Meadows azzittendo tutti coloro che reputano il tennis femminile uno sport di serie “B”. La Williams vince il primo set, non senza alcuni patemi, e si porta subito in vantaggio anche nel secondo, subendo però a sorpresa una rimonta dell’Azarenka che si aggiudica il set con il punteggio di 7/6. Una Williams visibilmente infastidita non lascia scampo all’avversaria nel terzo, e conquista il suo quinto titolo dello Us Open.

3) Semifinale Us Open 2013, Victoria Azarenka b. Flavia Pennetta 6/3 6/4

Il punteggio apparentemente a senso unico cela dietro di sè qualcosa che va oltre l’immaginabile. Flavia Pennetta, dopo un lungo stop a causa di un problema al polso che l’ha costretta ad un’operazione, riesce ancora una volta a lasciarci a bocca aperta, conquistando la sua prima semifinale Slam in carriera e battagliando turno dopo turno come una vera guerriera. Sconfigge nei quarti di finale una tesissima Roberta Vinci e cede in semifinale solo alla superiorità indiscussa della bielorussa, regalando nuovamente ai suoi tifosi una gioia che purtroppo non provavano da tanto tempo. Il lavoro in tempo di crisi paga, e Flavia ne è l’esempio lampante.

4) Semifinale Doha 2013, Serena Williams b. Petra Kvitova 3/6 6/3 7/5

Una partita come tante, se non fosse per il fatto che Serena Williams si stia giocando la prima posizione mondiale; l’americana è visibilmente tesa e non riesce ad esprimere il suo miglior tennis, se non a tratti. Dall’altra parte la Kvitova si fa valere e gioca uno dei migliori match della sua stagione, arrivando ad un passo dalla vittoria ed arrendendosi solo dopo 2 ore e mezza di partita. Le lacrime della Williams, alla fine del match, sono di per sé esplicative: racchiudono il dolore, la grinta, la tenacia che l’hanno riportata, a 31 anni, ai vertici delle classifica.

5) Ottavi di Finale di Wimbledon, Sabine Lisicki b. Serena Williams 6/2 1/6 6/4

Per il quarto anno consecutivo Sabine Lisicki ricopre il ruolo di carnefice della vincitrice del Roland Garros; probabilmente Serena avrà pensato “sono solo casualità” ed invece si sbagliava, di grosso. La tedesca non si lascia intimorire dai ruggiti animaleschi della Williams, anzi si esalta, mostrando colpi sublimi, taglienti e talvolta raffinati. Nonostante gli alti e bassi che caratterizzano da anni i suoi match, questa volta Sabine ha saputo convivere con le sue emozioni ed è stata proprio questa la chiave di svolta. Cederà solo in finale alle grinfie di una veterana, quale Marion Bartoli.

6) Finale Wta Championships 2013, Serena Williams b. Na Li 2/6 6/3 6/0

Le energie, sia mentali che fisiche, sono in esaurimento, le motivazioni scarseggiano e la sete di vittorie va via via scemando, lasciando posto al pensiero delle ormai imminenti vacanze. Serenona non sembra la solita; alcuni acciacchi alla schiena le impediscono di muoversi al meglio sul terreno ombroso di Istanbul, ma nonostante ciò riesce comunque a sbarazzarsi delle sue avversarie, ultima delle quali la cinese Na Li, che aveva dichiarato che le era passato per la mente di porre fine alla sua carriera. L’americana chiude la stagione nel miglior modo possibile, da numero uno e con la vittoria nel Master delle 8 più forti.

7) Semifinale di Indian Wells 2013, Caroline Wozniacki b. Angelique Kerber 2/6 6/4 7/5

Da una parte un’eterna incompiuta, dall’altra una coriacea tedesca: si danno battaglia fino all’ultima goccia di sangue, come fanno i pugili in un ring. Un susseguirsi infinito di scambi estenuanti, senza variazioni, ma dai quali trapelano cuore e grinta. La Kerber vince agevolmente il primo set, prima di vedersi sottratta i successivi due, in quasi 3 ore di partita. Una cosa va detta: queste due ragazze sono la dimostrazione che con i sacrifici, sopperendo al talento, ci si possono togliere molte soddisfazioni.

8) Quarti di Finale Roma 2013, Victoria Azarenka b. Sam Stosur 6/4 1/6 6/3

La Stosur, sometimes, ci regala alcune perle degne di una tennista del suo calibro, troppo spesso lasciata preda di se stessa, dei suoi istinti e della sua emotività interiore. Quasi quasi beffa l’Azarenka, ma, proprio sul più bello, si scioglie, si disunisce e come si suol dire “è lei che perde il match, non l’altra che lo vince”. L’apparente momento di resa dell’Azarenka fa sì che la Stosur si adagi sugli allori, come spesso le accade, ed altrettanto spesso finisce col perdere partite alla sua portata. Il punteggio, in questo caso, non esprime a pieno quanto accaduto sul campo.

(Foto risalente alla finale di Doha 2012)

9) Finale Cincinnati 2013, Victoria Azarenka b. Serena Williams 2/6 6/2 7/6

E’ il preludio della finale che si giocherà solo poche settimane dopo allo Us Open, con una Williams scarica e già proiettata verso lo Slam newyorkese ed un’Azarenka che invece, dall’altra parte, approfitta delle molte (troppe!) occasioni concessele dall’avversaria per portare a casa il suo primo titolo nel torneo di Cincinnati. La bielorussa non si lascia attendere e tenta invana di creare qualche dubbio nella mente della Williams, ma, come sappiamo, a nulla servirà.

10) Quarti di Finale Roma 2013, Simona Halep b. Jelena Jankovic 4/6 6/0 7/5

Il finale di partita resterà un giallo: sul match-point Halep (6-5, 40/30) Jelena schiaccia al volo con un dritto chiamato fuori, l’arbitro controlla il segno e dice che non c’è spazio correggendo la chiamata ma facendo rigiocare il quindici nonostante l’avversaria fosse lontanissima dalla palla. Tra le polemiche la serba annulla comunque il match-point sulla ripetizione del punto, ma sul secondo sbaglia l’ultima volée di rovescio e cede il passo alla rumena, dopo più di due ore e mezza, tra svariati capovolgimenti di fronte e polemiche arbitrali. L’epiteto di “arcigne” ha permesso loro di guadagnarsi l’ultimo posto nella classifica di Tennis Circus.

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