Coco Gauff ha lasciato Madrid con una medaglia d’argento e tante certezze. Nonostante la sconfitta in finale contro una Sabalenka dominante, il Mutua Madrid Open 2025 ha rappresentato un significativo passo avanti nella stagione della statunitense. Dopo settimane difficili, Gauff ha ritrovato fiducia sul rosso, conquistando la sua prima finale dell’anno e battendo nel percorso giocatrici del calibro di Dayana Yastremska, Ann Li, Belinda Bencic, Mirra Andreeva e Iga Swiatek, senza perdere nemmeno un set fino all’ultimo atto.
“Credo che oggi sia stato il primo giorno in cui mi sono sentita davvero a dura prova”, ha ammesso Gauff in conferenza stampa. E il risultato finale – 6-3 7-6 per Sabalenka – racconta di una sfida più equilibrata di quanto sembri, soprattutto nel secondo set, quando la statunitense ha provato a rientrare in partita.
Se c’è un fondamentale che ha tradito Gauff nel momento cruciale, è stato il servizio. La percentuale di prime palle (55%) è stata inferiore a quella di Sabalenka (69%), e gli otto doppi falli hanno pesato come un macigno. “Ho sentito di dover rischiare sulla seconda di servizio, e da lì sono arrivati gli errori”, ha spiegato la numero 3 del mondo. “Il mio servizio è stato un’arma tutta la settimana, e avrei voluto sfruttarlo meglio oggi”. L’incapacità di mettere pressione all’avversaria ha permesso a Sabalenka di prendere il controllo nei momenti decisivi, mostrando una solidità mentale e fisica da campionessa affermata.
Nonostante la sconfitta, Gauff ha riconosciuto i meriti dell’avversaria. Aryna Sabalenka, alla sua sesta finale stagionale e terzo titolo del 2025, ha dimostrato una volta di più di essere tra le giocatrici più in forma del circuito. “È migliorata in tutto: forse si muove meglio, ma è sempre stata una giocatrice difficile da affrontare”, ha detto Gauff. “Credo che la sua fiducia sia la vera chiave dei suoi risultati”.
Con questa sono ormai dieci le sfide tra le due, un duello che si rinnova e che promette altri capitoli intensi, specialmente in vista della stagione sulla terra.
Anche se la finale non è finita come sperato, Gauff guarda con ottimismo al futuro, consapevole che Madrid potrebbe rappresentare una svolta. “Ci sono molti aspetti positivi da considerare, specie dopo settimane in cui non mi sentivo molto in fiducia”, ha affermato. “È un passo nella giusta direzione”. Roma sarà il prossimo banco di prova, ma gli occhi sono già puntati su Parigi, dove Gauff ha già vissuto finali importanti.
Quella persa a Madrid è solo la seconda finale che Gauff non riesce a vincere in carriera, un dato che testimonia la sua attitudine alle grandi occasioni. Ma proprio per questo, la delusione è stata ancora più bruciante. “Odio perdere, soprattutto in finale. Sei così vicino… Mi preparo per queste partite e perdere fa male”, ha detto senza giri di parole. “Ma se questa sconfitta serve a farmi vincere altre finali, la accetto. Ogni esperienza ti insegna qualcosa, e forse avevo bisogno di questo per essere di nuovo motivata”.
Gauff lascia Madrid con un sorriso amaro ma la consapevolezza di essere sulla strada giusta. E quando una campionessa di 21 anni odia così tanto perdere, il futuro non può che essere promettente.
Un traguardo storico per il norvegese, che però arriva tra i dolori Casper Ruud ha…
Il ritorno del numero uno e l’atmosfera unica del Foro Italico Dal 7 al 18…
L’equilibrio tra il fuoriclasse e l’uomo A quasi 38 anni, Novak Djokovic continua a vivere…
Dopo tre mesi lontano dai campi, Jannik Sinner è pronto a riabbracciare il pubblico italiano…
La Caja Magica di Madrid è pronta ad incoronare la sua nuova regina. Oggi, sabato…
La consacrazione a Madrid Il 2025 di Jack Draper si arricchisce di un nuovo, importantissimo…