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Danielle Collins, giustiziera di Madison Keys: “In fondo sapevo di essere vicina”

FUORI KEYS – Sostanzialmente ferma – due sole le partite giocate, e perse – dalla finale a sorpresa agli Us Open 2017, Madison Keys ha cominciato il suo 2018 con il piede giusto, raggiungendo i quarti di finale agli Australian Open, uscendo, poi, per mano di una ritrovata Angelique Kerber. Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, le aspettative potevano essere buone. Ieri, però, nel WTA Premier di Indian Wells – tutto sommato, casalingo – la Keys esce prematuramente, sconfitta da Danielle Collins con il punteggio di 63 76(1). Una sconfitta, secondo le sue parole, dovuta soprattutto alla pressione che sentiva: “Nei primi giorni dei tornei sono sempre molto nervosa, mi aspetto troppo da me stessa e credo di non averlo gestito al meglio stavolta. Penso che questo sia stato il problema maggiore, mi sono mossa male e si è visto nei momenti clou. Inoltre, questi campi lenti e con rimbalzo alto non sono i miei preferiti”. Riguardo alla sua avversaria: “È una giocatrice molto scaltra, mi ha sempre ridato una palla da giocare. Più di tutto, penso che sia brava a ricominciare da zero quando è in difficoltà”.

COLLEGE TENNIS – La scaltrezza è sicuramente una delle qualità di Danielle Rose Collins, attualmente n. 117 WTA. 24enne nata a St. Petersburg in Florida, si è laureata alla University of Virginia continuando a praticare il tennis professionistico secondo il metodo statunitense. Nel frattempo, è stata due volte campionessa NCAA in singolo. Quello di questo sabato è sicuramente il risultato di maggiore spessore nella carriera della giovane americana, giunto poco dopo la sua prima vittoria nel 125K di Newport Beach; adesso affronterà la russa Sofya Zhuk, sua avversaria proprio in occasione della finale di quel torneo, la quale ha estromesso la testa di serie n. 18 Rybarikova.

UNA VITTORIA SPERATA – Le dichiarazioni post-match della Collins rispecchiano il periodo di fiducia che sta vivendo. Essa ha affermato, infatti, di sentirsi molto vicina a questo livello di gioco: “Sapevo che se avessi dato tutto avrei avuto una possibilità. Anche quando ero in difficoltà, quando l’inerzia sembrava cambiare, in fondo sapevo che avrei potuto vincere”. Il risultato parla, per l’appunto, di un 76 strappato da 56 sotto, e un tiebreak nettissimo. Questo risultato la lancia verso le porte della top 100, che Danielle è pronta a invadere poco alla volta: “Spero di guadagnare quei punti presto, facendo tanti tornei WTA”. Questo sarà il percorso che intraprenderà con coach Pat Harrison (padre di Ryan), che la allena alla IMG Academy di Bradenton: “Io e Pat ci conosciamo da molto tempo, e sono contenta di avere qualcuno così esperto nel mio angolo, perché posso sempre imparare qualcosa”. “Prima di Newport Beach non avevo mai superato due turni di un 125K, ma ho semplicemente continuato a lavorare come al solito. Ogni giorno ci concentriamo su un aspetto diverso del mio gioco, e cerchiamo di arrivare a sera migliorati rispetto al mattino. In questo momento sono in ottima forma e sto giocando un buon tennis” ha aggiunto, sottolineando che gran parte del miglioramento riguarda l’attitudine, che in campo a questi livelli fa molto speso la differenza.

Riccardo Artuso

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