Donne con la racchetta, il nostro augurio alle campionesse italiane

Chi dice donna dice tennis, in Italia è così da circa un ventennio. Uno sport, quello della racchetta, avido di soddisfazioni per il nostro paese, che pur riesce a sfornare talenti anche nelle più rare delle discipline ma che dai tempi di Panatta e Barazzutti viveva di promesse e false illusioni.
Per fortuna però ci sono le donne, che nell’ormai lontano 2006 con la conquista della prima storica Fed Cup tirarono fuori la zampata decisiva per cambiare l’inerzia di una ruota che non ha mai smesso di girare.
Da li ci sono state altre vittorie di squadra, top ten, Premier, tornei dello Slam, imprese e derby che hanno fatto la storia. Questo grazie a Francesca, Flavia, Sara, Roberta, Camila, donne diverse, con storie diverse ma tutte vincenti.

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Sono partite da lontano per rincorrere i propri sogni, alla ricerca di una dimensione dove crescere il proprio talento, chi in Italia, vicino casa, chi fuori dai confini.
Magari si sono perse per un po’, tra illusioni d’amore ed infortuni pesanti, oppure per la perdita di quanto più caro al mondo si possa avere ma ne sono uscite vincenti ed orgogliose, prima come donne e poi come campionesse.

Hanno scritto il loro nome negli albi più prestigiosi, hanno fatto sventolare il tricolore davanti agli occhi del mondo, hanno dato tutto ma sono pronte a dare di più, oppure hanno messo da parte la racchetta per diventare mogli e mamme.
C’è chi è il passato, chi è il presente e chi ha in mano tutto un futuro.

A tutte loro, indistintamente, dedichiamo questa giornata dell’8 marzo. Donne vincenti, con storie diverse, ma con un unico finale.

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