Il 2017 delle prime volte

Il sogno di ogni tennista è ovviamente quello di diventare numero uno al mondo. Ma il primo reale traguardo per ogni professionista di questo fantastico sport che è il Tennis è quello di aggiudicarsi un torneo del circuito ATP o WTA. Una sorta di primo tagliando verso una luminosa carriera e pochi chiaramente riescono in questa sfida. Tuttavia, all’inizio di questa stagione, sono diversi gli atleti che sono riusciti a mettersi in bacheca un trofeo.

PRIME VITTORIE ATP – Nel circuito dell’ATP le novità sono anche arrivate in virtù delle importanti defezioni dei grandi nei primi tornei stagionali. E la curiosità più alta è che questo ballo dei debuttanti ha visto come protagonisti due giocatori che sono sul circuito da tanti anni, con due storie profondamente diverse. Il primo è stato Gilles Muller che, all’età di 33anni, non si è arreso alle cinque finali precedentemente perse. A Sydney è riuscito ad assicurarsi il primo ATP 250 della carriera dimostrando una notevole solidità mentale oltre che fisica: addirittura al primo turno è riuscito ad eliminare Dolgopolov annullando un match point. Il lussemburghese ha portato a casa il best ranking (n.27) ed è ormai una presenza stabile nelle teste di serie dei tornei maggiori, un’ottima linfa per quella che è la fase finale della sua più che buona carriera. Chi invece sta resuscitando dopo essere stato dato per disperso tennisticamente è Ryan Harrison: l’ingresso nei top 100 a poco più di vent’anni e le inevitabili aspettative dei media, il crollo dovuto ad infortuni e all’incapacità di reggere le pressioni. Ora, a 25 anni da compiere, è tornato sui livelli di anni fa (oggi è 45, best ranking è 43) e si candida di nuovo ad essere, insieme a Jack Sock, il futuro della racchetta americana. In tal senso la vittoria a Memphis è un’investitura importante.

 

STORIE WTA – Fa ugualmente notizia anche ciò che è avvenuto nel circuito femminile: cinque sono le giocatrici che per la prima volta hanno provato il brivido della vittoria in un torneo. Tuttavia va anche detto che l’alta competitività delle donne e una storica imprevedibilità, specialmente nei tornei minori, ha facilitato questi risultati. La prima è stata Katerina Siniakova, giovane ceca, che si è portata a casa il torneo di Shenzen sconfiggendo avversarie quotate come Simona Halep, Johanna Konta e Alison Riske. Quella stessa settimana la giovane Lauren Davis ha fatto il colpo ad Auckland, mettendo alle corde tra le altre, la Strycova e la Bertens. Altro successo inaspettato è stato quello della belga Elise Mertens che, nella settimana precedente all’Australian Open, ha approfittato dei numerosi ritiri (alcuni tattici) delle avversarie arrivando a vincere il torneo di Hobart. Anche Ashleigh Barty ha fatto il colpaccio a Kuala Lumpur: la ventenne è così riuscita ad entrare nella top 100 (adesso è 92). Molto di più quest’anno ci si aspettava da Kristina Mladenovic, giocatrice che, pur essendo in alto in classifica, aveva perso diverse finali. A San Pietroburgo si è aggiudicata il torneo sconfiggendo tra le altre Venus Williams, Roberta Vinci e Yulia Putintseva.
Pare evidente che, dai primi risultati di quest’anno (e non si può non citare anche la vittoria di Roger Federer in Australia) questa stagione sia abbastanza folle. Chissà quante ne avremo da raccontare.

Giovanni Romano

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