Il dominio Kerber è destinato a durare?

Correva l’anno 1997 e una sadica dittatrice tedesca rispondente al nome di Steffi Graf, consegnava lo scettro mondiale del tennis femminile ad una diciassettenne svizzera, Martina Hingis, quell’anno campionessa degli Australian Open. Da quel giorno, nel movimento teutonico, dopo il ritiro più o meno simultaneo del terribile duo Becker/Graff, iniziò un periodo di magra (relativa), non riuscendo più a produrre giocatori in grado di dominare la scena tennistica.

ARRIVA ANGIE – A rompere questa idilliaca (per noi) maledizione germanica, ci ha pensato il muro Kerber, vivendo una stagione probabilmente irripetibile che, lasciando un indicibile senso di amaro in bocca, l’ha portata a trionfare in due prove dello Slam ed a raggiungere la prima posizione mondiale, scatenando nella povera Radwanska (paladina eterna di un gioco troppo bello per essere vincente), conati di vomito ed istinti suicidi.

UNA NUOVA LEADER? – Nonostante tutto, però, il risultato raggiunto è pienamente meritato, complice una costanza scoperta d’improvviso, una Williams sulla via del pensionamento ed un panorama generale degno di un discreto film apocalittico. Diverse giocatrici sarebbero potute essere al posto della biondissima Angelique. Nessuna però, risulta mentalmente capace di ottenere risultati convincenti per più di due settimane consecutive (neanche avessi detto sei mesi), apparendo soltanto come inutili meteore, di cui, francamente, ci siamo un po’ stancati. La domanda giunge però spontanea.

TEMPO AL TEMPO – Per quanto tempo la sgraziata Kerber rimarrà ai vertici della classifica? Nella mia modesta opinione, tutto dipenderà, come da tre anni a questa parte, da Serena che, lo ricordiamo, quest’anno ha giocato soltanto 14 tornei, 8 in meno della concorrente al primato, oltre ad avere, da qui a fine anno, 0 (ZERO) punti da difendere. Da qui a Novembre, probabilmente, continuerà a spalare pallate, serrando belluinamente la squadrata mascella e facendo impazzire le sue tatticamente spregevoli avversarie, chiudendo l’anno da numero 1. Il pronostico è stato dato, adesso, confidando nella buonanima di Serena, spero di essere smentito.

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