Il grunting nel tennis: distrazione o incitamento?

Il mondo del tennis non è sempre pace e quiete, anzi molto spesso sono gli stessi giocatori a rompere questa tranquillità in uno sport così nobile. Le urla emessi da essi fa sì che si crei un senso di fastidio tra il pubblico ma sopratutto dai giocatori stessi. Questo problema è verificato perlopiù nel circuito femminile, dove sono molte le tenniste che evidenziano il più delle volte i loro colpi con delle urla potenti. Recentemente nel WTA di Doha, durante il match tra Wozniacki e Niculescu, la danese si è lamentata con l’arbitro poiché le urla della rumena disturbavano pesantemente il suo match, dopo ciò le cose non sono cambiate ma anzi la sua avversaria ha “evidenziato” ancor di più i suoi colpi.

NEL FEMMINILE…. – Come già accennato in precedenza, fatti del genere avvengono per lo più nel mondo WTA, infatti sono molte le tenniste “famose” per questa caratteristica. Una fra tutte è Elena Vesnina, che sicuramente meriterebbe il podio di questa speciale classifica, infatti molto spesso è stata presa di mira dal pubblico a causa dei suoi versi fin troppo evidenti. Ma anche tenniste più quotate e pluri campionesse Slam meritano una menzione speciale: Maria Sharapova e Victoria Azarenka sono due delle più “odiate” su questo punto di vista, qualche anno fa a Roma si sono sfidate in un match di quarti di finale, vi lasciamo immaginare i timpani degli spettatori in che condizioni fossero a fine match. Fastidiosa da questo punto di vista lo è anche Serena Williams, non tanto per le urla quando impatta la palla con la sua racchetta, ma più che altro per i suoi “come on” dopo ogni punto vinto, Roberta Vinci ne sa qualcosa, quando nella semifinale degli Us Open del 2015 l’americana esultava praticamente ad ogni punto, cercando in qualche modo anche di intimorire la sua avversaria ma alla fine sappiamo tutti come andò a finire.

…..NEL MASCHILE – Problemi del genere capita raramente nel tennis maschile, ma spesso c’è anche chi irride l’avversario per i suoi gemiti. E’ il caso di Robin Haase, il quale durante un Challenger nel 2016, stanco delle urla di Gonzalo Lama, durante un punto decise di lanciare un forte gemito, quasi per irridere il suo avversario e l’arbitro decise di concedere il punto al cileno poiché considerava questo verso volontario per disturbare il suo rivale.

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