Il nuovo che avanza, alla scoperta di Katerina Siniakova

Katerina Siniakova ha colto a Bastad il suo secondo successo in carriera sconfiggendo in finale la favorita Wozniacki. La ceca ha messo in luce tutto il suo talento e ha proposto un gioco frizzante, fatto di colpi potenti e incisivi che hanno creato non pochi problemi a una delle migliori regolariste del circuito come la danese.

Per la ceca non si tratta del primo grande acuto in carriera. Lo scalpo svedese è stato solo la ciliegina sulla torta di un’ottima prima metà di stagione che visto Katerina Siniakova estromettere in rapida successione le più quotate Peng, Halep e Konta in terra cinese, a Shenzen, a inizio stagione, per poi trionfare nell’atto finale battendo Alison Riske.

La giocatrice originaria di Hradec Králové lasciava ben sperare già a livello giovanile, quando, giovanissima, trionfava al Trofeo Bonfiglio superando in finale la tedesca Antonia Lottner, raggiungeva la finale dell’Orange Bowl, sconfitta da Ana Konjuh e la finale degli Australian Open 2013 venendo nuovamente piegata dalla croata. La Siniakova in un paio d’anni ha raccolto brillanti risultati, che le hanno spalancato le porte verso l’élite del tennis juniores issandosi fino alla seconda piazza mondiale, alle spalle della Konjuh.

La stagione 2016 è, senza dubbio, quella che la presenta al panorama mondiale come una delle più promettenti leve della generazione ’96. E’ proprio lo scorso anno che la Siniakova ottiene le sue prime due finali in carriera, entrambe perse, a Bastad e a Tokyo, rispettivamente contro la Sigemund e la McHale. Una stagione fondamentale per la crescita della ceca che la vede affacciarsi per la prima volta in top 50, chiudendo il 2016 al n. 52.

Con il successo di Bastad, Katerina Siniakova è a una manciata di punti dal suo best ranking (n.36) fatto registrare nell’aprile di quest’anno. E’ soprattutto una Siniakova più consapevole e convinta dei propri mezzi che potrà dire la sua anche nella spettacolare, quanto decisiva, tournée a stelle e strisce.

 

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