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Il pagellone femminile degli Australian Open

La parola “fine” sul primo Slam dell’anno in campo femminile è stata messa dalla vittoria di Serena Williams ai danni della russa Sharapova. Sorprese positive, negative, steccate clamorose ed exploit imprevisti si sono susseguiti nelle due settimane a Melbourne Park. Analizziamo nel dettaglio le prestazioni delle atlete con il consueto pagellone finale.

SERENA WILLIAMS, 10+ : Alla veneranda età di 33 anni si conferma ancora una volta la più forte (per chi avesse ancora dubbi). Aggiunge alla sua bacheca il 19esimo Slam che le vale il sorpasso a mostri sacri come Navratilova e Evert. Il match point vinto grazie a un ace e la successiva incredulità per la vittoria le permettono di sforare la perfezione del 10. INTRAMONTABILE

MADISON KEYS, 8: Ad appena 19 anni riesce in un’impresa difficilissima: arrivare in semifinale e tener testa alla Williams per un intero set, salvo poi cedere alla distanza. Le vittorie contro Kvitova e Venus fanno intravedere inoltre una nuova promessa tra le giovanissime, designando la degna erede per Serena in quanto a stile di gioco e nazionalità. WILLIAMS JR.

MARIA SHARAPOVA, 8-: Le polemiche seguite al suo successo in semifinale contro la connazionale Makarova l’hanno forse disturbata, ma contro una Williams così c’è poco da fare. In carriera il colpaccio le è riuscito solo due volte, per la terza bisognerà ancora attendere. Il rischio eliminazione corso nel secondo turno la penalizza ulteriormente. ETERNA SECONDA

EKATERINA MAKAROVA, 7 ½: E’ lei la carnefice di Halep e colei che deve arrendersi solo alla connazionale Masha, non senza polemizzare sulle sue perdite di tempo eccessive. La russa eguaglia comunque il miglior risultato in uno Slam ottenuto l’anno scorso agli US Open e continuando il trend positivo da Wimbledon. Da lunedì sarà numero nove in classifica, suo nuovo best ranking. TARDA PROMESSA

VENUS WILLIAMS, 7+: E’ pur sempre la sorella maggiore di Serena e si vede. A 34 anni suonati è ancora lì, ai margini della Top 10. L’eliminazione contro Madison Keys non le permette però l’aggancio alla decima posizione. Nonostante l’età ha senz’altro ancora qualcosa da dare ai suoi tifosi e all’intero tennis. VETERANA

SIMONA HALEP E EUGENIE BOUCHARD, 6 ½: Dalle due giovani sorprese dell’anno scorso ci si aspettava di più dell’eliminazione ai quarti. Se per la canadese c’è l’attenuante di aver dovuto scontrarsi con Maria, per la rumena non si ammettono scusanti, contro l’abbordabile Makarova. Si attendono conferme in vista degli altri Slam stagionali. GIOVANI PROMESSE CRESCONO (O CRESCERANNO)

CAMILA GIORGI, 6 POLITCO: Buona la prestazione nel derby ma la presunzione percepita da molti in conferenza stampa (“Non conosco Venus”, ndr), oltre all’abissale differenza di tenuta fisica e mentale, la condannano all’eliminazione prematura. Buone prospettive comunque per la stagione. AD MAIORA

SARA ERRANI, 5: Il terzo turno raggiunto non può essere considerato positivo. La sconfitta contro la Wickmayer tanto meno. Quest’eliminazione precoce non la favorisce neanche nel doppio dove perde insieme a Roberta anche lì al terzo round. Inizio di stagione offuscato per lei e il duo Chichis. Con la speranza di un risollevamento futuro. AMARA SORPRESA

FLAVIA PENNETTA, 4 ½: Perde a sorpresa, ma neanche troppa, il derby all’esordio contro Camila Giorgi. Poca la voglia e l’aggressività messa in campo dalla brindisina, che ora torna la numero 2 d’Italia, cedendo lo scettro a Sarita. IL TEAM FOGNETTA CONTINUA A FAR GUAI

ANA IVANOVIC, 3: La grande assente del torneo è proprio la serba. Eliminata al primo turno dalla ceca qualificata Lucie Hradecká, si ritrova qualche giorno dopo per le vie di Monaco in compagnia di Bastian Schweinsteiger a fare shopping. INFATUATA

Di Simone Marasi

Simone Marasi

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